Si dice che Torino sia la città magica per eccellenza, le sue origini sarebbero racchiuse nel mistero.
L’orientamento delle case signorili, delle chiese, i monumenti e la posizione delle piazze sembra che seguano regole precise dove nulla è lasciato al caso, regole sconosciute agli occhi di un normale osservatore. Torino fa parte dei due celebri triangoli magici: il triangolo della magia nera (San Francisco, Londra e Torino) e il triangolo della magia bianca (Lione, Praga e Torino).
Alcuni dicono che sotto piazza Castello ci sono tre grotte alchemiche, cioè luoghi di altissima concentrazione di energia dove i pensieri dell’inconscio possono essere materializzati.
La chiesa della Gran Madre di Dio crea un inscindibile legame tra la sacra Sindone e il Graal. All’esterno della chiesa ci sono le statue di due donne, una che rappresenta la religione, porta sulla fronte il triangolo con l’occhio divino (simbolo massonico), l’altra che designa la fede, tiene in mano un calice – che per alcuni rappresenta il sacro Graal. Questa seconda donna guarda lontano, in direzione del luogo in cui è custodito il prezioso lino della Sindone, a significare il luogo della sepoltura.
La Mole Antonelliana che rappresenta il Cielo. La sua configurazione a piramide sarebbe l’antenna che catalizza l’energia di cielo e terra.
In piazza Solferino la fontana Angelica nasconde molti aspetti magici. In essa sono scolpite le figure che rappresentano le quattro stagioni: la primavera e l’estate sono statue femminili, mentre l’autunno e l’inverno sono maschili a rappresentare Boaz e Jaquin, che sostennero le colonne d’Ercole poste sulla Soglia che introduce all’Infinito.
Le figure femminili rappresenterebbero i due aspetti dell’amore, sacro e profano e i due aspetti della conoscenza. Il varco che si nota tra le due figure maschili significa la soglia – invalicabile per i non iniziati – che dà l’accesso alla conoscenza senza limiti, è la porta dell’Infinito.
Il cuore nero di Torino, è piazza Statuto, l’esatto punto dove la città si congiunge con Londra e San Francisco creando un triangolo di magia nera. In cima all’obelisco della piazza c’è un angelo con sul capo una stella a cinque punte che emette luce (invisibile). Si dice che sia Lucifero, l’angelo bellissimo che, ai piedi del monumento, dà l’accesso all’inferno.
Torino, inquietante città avvolta dal mistero. Ogni più piccola porzione del territorio ha i suoi segreti. Si sa quanto la mente umana sia affascinata dall’universo dell’occulto, e quanto sia condizionata dalla curiosità per tutto ciò di cui non si ha la certezza di conoscere. Di certo sappiamo però che tutte queste interpretazioni hanno portato a un vero business economico.
Se siano fondate o false le tesi sulle esoteriche origini di Torino non si può sapere. Ci si può domandare però come mai personaggi come l’alchimista Paracelso, il leggendario Cagliostro, il filosofo Nietzche, il medico Lombroso, il conte di Saint Germain, il sensitivo Rol e poi Nostradamus avessero scelto Torino come residenza. Misteriose sono anche tali scelte …
Tutto questo ingarbuglio di interpretazioni fa riflettere, perché il rifugio nell’occulto e nell’esoterico nasconde il bisogno di trovare risposte alle domande sul senso ultimo dell’esistenza e sulla possibilità di una vita oltre la vita.