L’Associazione Strade del Mondo di Levico Terme ha invitato venerdì 24 novembre 2023 Alessandra Campedelli a raccontare la sua esperienza fra gennaio 2021 e febbraio 2023 come allenatrice della nazionale femminile dell’Iran. Un racconto senza happy ending, che ha mostrato le contraddizioni presenti nel Paese asiatico.
Alessandra Campedelli cresce a Mori, in Trentino, a poca distanza dal Lago di Garda. La passione per lo sport la porta in giro per il mondo prima con la nazionale di hockey su prato e quindi nella pallavolo. Sul finire degli Anni Dieci raccoglie molti successi e medaglie sulla panchina della nazionale italiana sorde. La sua passione per le sfide ha il culmine nel gennaio 2021, quando viene chiamata a guidare la nazionale femminile iraniana.
Dopo un periodo di grande eco mediatica cominciano a presentarsi numerosi problemi. Campedelli non riesce a costruirsi uno staff competente, ha delle insormontabili difficoltà linguistiche (quasi nessuno parla inglese), vive in una stanza di 3 metri per 3 nel villaggio olimpico di Teheran con le sbarre alle finestre, non ha, a differenza della nazionale maschile iraniana, uno staff medico a disposizione. Complessa anche la fase di selezione delle ragazze per la squadra: da una prima lista per esempio vengono escluse due giocatrici, perchè una ha indossato non nel modo corretto l’hijab in una foto su Instagram, l’altra perchè si è dipinta le unghie. Via via diventa sempre più chiaro il fatto che da una parte governo e federazione sfruttino la sua presenza per dare un’impressione di apertura, dall’altra rimangano delle grandi contraddizioni. “La spiegazione che mi sono data dopo molte notti insonni – sottolinea l’allenatrice – è che mi abbiano strumentalizzata per dimostrare che le donne non sono all’altezza”.
Nonostante i 50 gradi estivi di Teheran, la palestra senza aria condizionata, le molte difficoltà oggettive, le ragazze di Campedelli arrivano a giocarsi la finale dei giochi islamici a Konya (Turchia), perdendo contro le padrone di casa. In occasione della manifestazione c’è un altro “momento magone” raccontato dall’allenatrice. Dopo la semifinale vinta contro l’Azerbaijan le ragazze chiedono alla loro allenatrice di non allenarsi il giorno prima della finale contro la Turchia. Motivo della richiesta? Volevano andare a fare shopping. Alessandra Campedelli cerca di far desistere le ragazze ed ha la meglio cercando di far capire l’importanza di quella finale. Una volta terminati gli impegni sportivi, momento della libera uscita. Il desiderio di “shopping” però non era quello meramente consumistico occidentale. Le ragazze avevano bisogno di federe, lenzuole, capi in cotone che in Iran non avrebbero mai potuto trovare. Il “magone” di Alessandra esce più volte nel racconto: il suo tentativo di rafforzare la consapevolezza nelle ragazze, ma anche il dolore nel comprendere che quella consapevolezza in Iran non avrebbero mai potuto esercitarla. “Al di là delle difficoltà verbali – spiega Campedelli – pensavo che sarei riuscita a farmi capire con il linguaggio non verbale, ma ho visto che le mie ragazze non riuscivano mai a esternare chiaramente ciò che vivevano”.
Il 16 settembre 2021 l’uccisione di Mahsa Amini porta le ragazze della nazionale a voler esternare la loro contrarietà ad un regime violento pubblicando su Instagram un bacio con fidanzati, mariti, fratelli. Campedelli in un primo momento sconsiglia di fare questa azione alle ragazze, ma poi le segue ed in quel momento capisce chiaramente di essere controllata oltre che personalmente anche al telefono. L’epilogo della sua esperienza iraniana avviene dopo il forzato incontro della squadra con il presidente Ebrahim Raisi, il “macellaio” di Teheran, con 4mila esecuzioni sulla coscienza. “Oggi non so che fine abbiano fatto molte delle mie giocatrici – conclude Campedelli – alcune mi contattano ancora non appena hanno una possibilità di connessione con vpn”.
Alessandra Campedelli in questo momento è attiva nelle giovanili del Verona Volley, oltre a svolgere l’attività di insegnante nella scuola media di Villa Lagarina (Trento). Ma presto tornerà a prendere il volo…