“Per visitare il mondo, io ragazzo tu bambino, bisogna avere gli occhi gentili”.
Un sottotitolo emblematico che racchiude perfettamente il significato della mostra fotografica di Giandomenico Palmisano, inaugurata a Treviso nella sede di Palazzo dei Trecento. Attraverso gli scatti, realizzati tra il Vietnam e la Cambogia, con fotocamere preparate con pellicole in bianco e nero, Palmisano ci conduce per mano alla scoperta di un lato emotivo del sud-est asiatico.
E’ il racconto della storia di un popolo che ha subito torture ed ingiustizie dai Khmer rossi e che sta facendo di tutto per risorgere, è il racconto di comela natura, se lasciata al suo spontaneo mutamento, possa diventare parte stessa delle rovine e creare scenari meravigliosi, è il racconto della vita di persone comuni. Tra i templi di Angkor e i resti Khmer, il tempo si è fermato. Palmisano quel tempo lo ha fissato sulla sua pellicola, su quella carta baritata dove il bianco e nero fa emergere le vere emozioni che tocca anche l’animo di chi quei luoghi non li conosce. Ma il progetto di Palmisano, come egli stesso ci racconta, è andato oltre la fotografia, si è trasformato in qualcosa di concreto. Un progetto di speranza per dei bambini poveri e orfani di una picca scuola cambogiana di Siem Reap. Grazie alla racconta di offerte spontanee e alla collaborazione con la Onlus Love, il progetto ha preso forma e mira a diventare sempre più realtà con la realizzazione di un edificio biblioteca per i piccoli ospiti cambogiani. La mostra rimarrà aperta fino al 10 dicembre. Info e contatti: www.beloverevolution.eu, mail:beloverevolution@gmail.com