Tardivo, precoce, variegato. Con una colorazione rosso intenso e sapore leggermente amaro, il Radicchio Rosso di Treviso IGP si presenta così, per tutti i gusti, tutte le tavole, tutte le ricette.
Puntuale anche quest’anno, dall’8 al 10 dicembre la Loggia dei Cavalieri ospiterà la 114° mostra del Radicchio Rosso di Treviso. Organizzata dal Consorzio di Tutela del Radicchio Rosso di Treviso IGP e Variegato di Castelfranco IGP , i “fiori d’inverno” troveranno spazio in eventi da conoscere, vivere e degustare.
Dicembre 1899, da questa data, l’Associazione Agraria Trevigiana iniziava una serie di mercati annuali a premio, allo scopo di pubblicizzare le tecniche di imbiancamento. La presenza di coltivazioni di radicchio rosso si inizia a individuare circa una ventina d’anni dopo, in una zona molto ristretta fra Preganziol e Dosson.
In Italia la cicoria selvatica si mangia da secoli, ma la sua trasformazione da umile fiore che cresce a bordo strada a Radicchio Rosso di Treviso IGP è frutto di un’attenta selezione, di un processo produttivo innovativo e di una notevole sapienza tradizionale.
Le origini del Radicchio Rosso di Treviso sono avvolte nel mistero, ma la più poetica è probabilmente quella che narra che il primo seme di cicoria fu lasciato cadere sul tetto di una chiesa, e che i monaci di un ordine locale se ne presero cura scrupolosamente. Secondo la storia più conosciuta, invece, fu introdotto da Francesco Van de Borre, orticoltore belga che applicò alla cicoria italiana le tecniche del suo paese di provenienza. Qualunque sia la vera storia, nel 1900 il Radicchio Rosso di Treviso è divenuto una tale specialità da godere di esposizioni che ne celebravano le qualità.
Coltivato esclusivamente nelle campagne del nord est tra Treviso, Padova e Venezia, dove può beneficiare delle diverse sorgenti vicine, le due varietà, precoce e quella tardiva, diverse per sapore e consistenza, vengono sottoposte a lavorazioni simili per ottenere il prodotto finale. Piantato in piena estate, prima della fine di luglio, il radicchio viene lasciato crescere nei campi fino all’autunno prima di essere raccolto. La fase più articolata ma anche più affascinante è quella dell’imbianchimento. Il radicchio viene collocato al buio, lontano dai raggi diretti del sole, in vasche sotto di cemento in cui scorre acqua di sorgiva. L’acqua non deve mai bagnare le foglie ma solo le radici. Queste condizioni fanno sì che la pianta superi la fase di ibernazione e ne favoriscono la nuova crescita. Il buio all’interno delle vasche impedisce al radicchio di produrre clorofilla, portando così le radici ad imbianchire. L’ultima fase è quella della pulitura che viene eseguita esclusivamente a mano con la rimozione accurata delle foglie esterne per dare la forma e l’aspetto caratteristico che tutti conosciamo.
Nell’appuntamento con la tre giorni trevigiana, oltre alla mostra mercato dedicata al miglior radicchio, alla degustazione di piatti a base della pregiata cicoria, sono previste inoltre, per venerdì 8 dicembre alle ore 15:00, una visita guidata “Treviso città d’arte e d’acque”, mentre Domenica 10 alle ore 14:30 l’escursione naturalistica “Dove Sile v’accompagna…” (Info e prenotazione: IAT Treviso centro 0422.595780).
Al sito www.fioridinverno.tv il programma completo.