Una fusione tra il dialetto napoletano e quello di Pietracatella caratterizza l’originale e divertente interpretazione proposta dal gruppo teatrale “Pietracatella 90” della commedia in tre atti scritta da Eduardo Scarpetta nel 1887 “Miseria e nobiltà”, e portata in scena in più repliche (l’ultima, quella del 30 dicembre) durante il periodo natalizio nella sala consiliare del Comune del paese molisano in provincia di Campobasso.
L’adattamento del testo è stato curato da Donato Angiolillo, regista della rappresentazione insieme a Giuseppe Mattia. Numeroso il cast che si è alternato sul palco, e che vede Donato Angiolillo anche nel ruolo di attore, nei panni del capofamiglia “Pasquale”.
Battute divertenti, ma anche un linguaggio del corpo e una presenza scenica, quella dei vari personaggi, capaci di enfatizzare al massimo una commedia già piena di brio, aggiungendo un tocco molisano ad una storia che riesce a far sorridere, pur raccontando l’amarezza della povertà di molti abitanti del sud – Italia negli ultimi decenni dell’Ottocento. Le famiglie di allora, a Napoli come a Pietracatella, dovevano fare i conti con la fame, ma anche e soprattutto con una società severa nel giudicare gli atri, dove le differenze di classe condizionavano la vita e le scelte delle persone, anche in amore.
Protagonisti della storia, i componenti di due famiglie non abbienti che condividono lo stesso appartamento in affitto, e che devono portare a buon fine la celebrazione di un matrimonio che sembra impossibile, in un intreccio rocambolesco con lieto fine.
“Pietracatella ’90” è il nome del gruppo teatrale nato in paese proprio nel 1990, e che nel corso degli anni si è arricchito di tanti nuovi attori, continuando a portare in scena rappresentazioni comiche tutte di grande successo. Non fa eccezione “Miseria e Nobiltà”, che ha registrato il sold out in tutte le date del calendario natalizio.
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