L’installazione dell’apparecchiatura di nuova generazione era stata completata a fine ottobre 2023 (leggi l’articolo qui: Un radar e un pallone tra i meleti della Val di Non – DigitRadio-ItaliaNews), nell’ambito di un progetto congiunto tra le Province autonome di Trento e Bolzano.
Dopo 22 anni di funzionamento, il vecchio radar meteorologico sul Macaion è stato dunque sostituito con uno nuovo a doppia polarizzazione. Questo strumento potrà avere una gamma di applicazioni diverse: dalle necessità di Protezione civile a quelle dell’agricoltura. Un settore, quest’ultimo, di assoluta rilevanza e per il quale risulta fondamentale conoscere in anticipo un eventuale impatto della grandine sulle coltivazioni, per fare solo un esempio.
In abbinamento con l’intelligenza artificiale, sviluppata in Trentino dalla Fondazione Bruno Kessler, consentirà di leggere al meglio l’andamento delle perturbazioni e di avere un quadro sempre fedele e aggiornato. “Negli ultimi anni, si è osservato un aumento della frequenza di fenomeni meteorologici estremi. In questo contesto, il nuovo radar fornisce dati cruciali per la Protezione Civile e, allo stesso tempo, rappresenta una risorsa preziosa per l’intera comunità” sottolinea il dirigente del Servizio prevenzione rischi e Cue della Provincia autonoma di Trento, Stefano Fait, che aggiunge: “Più accuratamente si prevedono gli eventi naturali, più possiamo essere pronti a prevenirli e ridurre così i possibili danni”.
“Nelle scorse settimane la funzionalità del radar è stata ampiamente testata e ora i dati possono essere diffusi e pubblicati”, riferisce il direttore dell’Ufficio Previsioni e pianificazione, Mauro Gaddo, che aggiunge: “Diventa sempre più necessario non limitarsi a reagire a eventi estremi e situazioni eccezionali, ma piuttosto agire con lungimiranza. Con l’aumento del numero di eventi estremi, un moderno radar meteorologico è di fondamentale importanza per la previsione e la gestione degli eventi naturali”.
Il nuovo radar, doppler e a doppia polarizzazione, copre un’area con un raggio di 120 chilometri ed è quindi in grado di monitorare l’intera regione del Trentino-Alto Adige. Si trova a 1.866 metri di quota sul Macaion nel comune di Borgo d’Anaunia al confine con l’Alto Adige ed è stato realizzato in collaborazione tra l’Ufficio Previsioni e pianificazione del Servizio Prevenzione Rischi e CUE della Protezione civile del Trentino e l’Ufficio Meteorologia e prevenzione valanghe dell’Agenzia per la Protezione civile dell’Alto Adige.
Sulla torre di cemento armato in cui è alloggiato il nuovo dispositivo radar è stato installato il radome, che ha lo scopo di proteggere l’antenna dagli agenti atmosferici. Il radome, che ricorda un pallone da calcio di grandi dimensioni, è costituito da moduli pentagonali realizzati in un materiale speciale permeabile al segnale. Il sistema di protezione dai fulmini forma una gabbia di Faraday con i quattro pali alti nove metri agli angoli della torre.
Il costo complessivo dell’impianto ammonta a 3,5 milioni di euro, divisi equamente tra le due Province autonome; anche l’amministrazione, la manutenzione e lo sviluppo del radar vengono discussi e regolati nell’ambito di un gruppo di lavoro congiunto.