È stato allestito negli spazi di un edificio antico situato nel centro storico della città, il Museo Archeologico di Santa Maria delle Monache, che si trova ad Isernia, nel Molise. Negli ultimi anni il sito museale è stato interessato da una riorganizzazione di tutti i reperti, con l’aggiunta di nuove sale, per poi essere riaperto al pubblico nell’estate del 2022. Il palazzo che ora ospita l’esposizione, un tempo faceva parte di un monastero benedettino: il complesso monumentale di costruzione altomedievale, fu edificato con il sostegno di alcune famiglie di conti longobardi. L’ex convento in origine era dotato ovviamente di una chiesa, poi andata distrutta, e risalente probabilmente ad un periodo compreso tra gli ultimi anni del 500 e i primi del 600 del primo medio evo. Dagli anni Trenta del XX secolo il palazzo è divenuto la sede di un antiquarium comunale contenente i reperti rinvenuti negli scavi condotti nelle vicinanze del monastero, ma nel corso degli anni si è arricchito con nuovi pezzi recuperati nel corso delle attività di scavo portate avanti sul territorio isernino, dove un tempo aveva sede la colonia romana di Aesernia, ragione per cui la città antica presentava templi ed edifici pubblici costruiti su modello latino, di cui sono stati ritrovati alcuni elementi architettonici (parti di colonne, capitelli …). Successivamente la collezione è stata incrementata anche con materiale rinvenuto nelle ricerche eseguite in altre aree archeologiche della provincia, come quella del santuario Italico di Pietrabbondante, complesso noto ai turisti per il suo antico teatro. Attualmente il sito di Santa Maria delle Monache è diventato un museo nazionale, ed è gestito dalla Direzione Regionale Musei del Molise. Nelle diverse sale sono esposti quindi reperti databili complessivamente dall’età antica a quella altomedievale, inclusi quelli riguardanti la popolazione dei sanniti, gli antichi abitanti dell’area appenninica del Sannio. Il museo in questi mesi sta inoltre ospitando, temporaneamente, la mostra nazionale “La forma dell’oro – Storie di gioielli dall’Italia antica”, una raccolta di manufatti di gioielleria antica e di arte orafa provenienti da sette regioni del centro – sud Italia. Gran parte degli oggetti (bracciali in oro, ciondoli zoomorfi, collane in ambra o pasta vitrea, utensili ed accessori realizzati in osso o conchiglie …) appartenevano ai corredi funerari sia di personaggi maschili che femminili. Il confronto tra i materiali e lo stile dei gioielli permette di confrontare il gusto e le usanze delle popolazioni che abitavano l’odierna Italia nell’età antica. Il progetto di una mostra sul tema dell’arte orafa è stato pensato dalla Direzione Generale Musei con lo scopo di favorire la collaborazione ed il confronto culturale tra le realtà museali del territorio nazionale. Precedentemente allestita a Sassari, l’esposizione itinerante è stata inaugurata ad Isernia l’8 marzo, dove resterà fino all’8 settembre 2024, per poi essere nuovamente riorganizzata nei musei delle altre regioni partecipanti. Il patrimonio culturale raccolto negli ambienti di Santa Maria delle Monache testimonia che Isernia è caratterizzata da un’interessante storia relativa al periodo antico: gli scavi sono ancora in corso in diversi punti della città (come nell’area sottostante l’attuale cattedrale di San Pietro Apostolo, dove sono state ritrovate le rovine di un tempio pagano) per recuperare nuovi reperti, ma soprattutto per ricostruire l’architettura del centro abitato nel periodo romano.