E’ cominciato il calcolo alla rovescia per gli appassionati del jazz. Il 31 ottobre si apre la 26ª edizione del Padova Jazz Festival. La proposta dell’associazione Miles quest’anno può essere racchiusa in due parole: varietà e ricchezza. A ciascuno il suo spettacolo secondo il proprio gusto, artista preferito e persino location. Un mosaico le cui tessere compongono un quadro d’insieme che va da Billy Cobhan, leggenda della fusion dagli anni ‘70, a talenti emergenti come Hakan Başar. Lunghissimo e intrigante l’elenco degli artisti, tra cui Lakecia Benjamin, Pablo Held con Nelson Veras, Richard Bona, Anat Cohen, Donald Harrison, Jonathan Kreisberg, Mauro Ottolini, Rosario Giuliani con Pietro Lussu, As Madalenas, Aliendee, Daniele di Bonaventura, Enrico Morello, Duo Hana.
Ghiotta occasione anche per i neofiti per lasciarsi sorprendere dalla musica che si scompone e ricompone in luoghi significativi della città come il Teatro Verdi e la sua Sala del Ridotto, la Sala dei Giganti al Liviano, il Caffè Pedrocchi, il Centro Culturale Altinate/San Gaetano. E questa edizione vede anche l’ingresso del jazz nelle aule dell’Università degli Studi di Padova. Per gli studenti dell’ateneo appuntamento speciale con l’happening di arte visiva “Cum Grano Salis” ad opera dell’artista Anna Piratti il 7 novembre presso il Dipartimento di Matematica.
Inseguendo il filo rosso che ha ispirato la presidente di Miles, Gabriella Piccolo Casiraghi, scopriamo che tutte e tre le settimane del festival si chiudono con un matinée nella Sala Rossini del Caffè Pedrocchi.
Ad inaugurare il primo fine settimana uno dei chitarristi jazz più noti a livello internazionale, il newyorkese Jonathan Kreisberg. Rappresentante di pregio del trio con pianoforte (in un caso con organo-chitarra) il musicista farà risuonare le sue melodie nell’Aula Rostagni del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università degli Studi di Padova.
Identico e pur diverso gioco di specchi tra tradizione e modernità nei tre concerti pomeridiani dell’ultimo fine settimana nella Sala del Ridotto del Teatro Verdi: dalla musica improvvisata afroamericana proposta il 14 novembre dal sassofonista Rosario Giuliani in duo col pianista Pietro Lussu, vero e appassionato omaggio a Charlie Parker, alla musica brasiliana d’autore con le As Madalenas il 15 per tuffarsi nell’improvvisazione pura del beatboxer Aliendee a chiudere il 16.
Visionari della contemporaneità e innovatori rispettosi della tradizione trasformeranno la seconda settimana di spettacoli in una vera e propria immersione nello sconosciuto come in un sogno di rimandi, reminescenze e nuovi luoghi dell’anima da scoprire e godere. Il festival prevede anche quest’anno esperienze che come in un’opera artistica totale approfondiscono il rapporto del jazz con altre forme espressive.
La fotografa Elena Carminati presenterà le sue opere alle Scuderie di Palazzo Moroni dal 31 ottobre al 1 dicembre; il suo collega Giornado Minora sarà invece ospitato nella Sala Verde del Caffè Pedrocchi (22 ottobre-30 novembre).
Il Padova Jazz Festival è organizzato con il contributo dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Padova e il sostegno del Ministero della Cultura.
Per consultare il programma ed avere maggiori informazioni, anche sull’acquisto dei biglietti: www.padovajazz.com/festival/