Nel quadro del progetto promosso dal Ministero dell’istruzione e del merito e l’Unicef “Scuola Amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti”, anche l’istituto comprensivo di S. Stefano di Camastra da qualche anno aderisce a questo tipo di iniziative riscuotendo un buon successo per i lavori realizzati. L’obiettivo del progetto è di favorire la conoscenza e l’attuazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nel contesto educativo e contribuire a realizzare esperienze educative significative in ambienti di apprendimento che tutelino la salute, la non discriminazione il diritto ad un’educazione di qualità per tutte e tutti. In questa prospettiva la scuola, oltre a essere per definizione luogo preposto all’istruzione e alla trasmissione della cultura, diventa essa stessa esperienza di civile convivenza e crescita formativa per gli allievi. Questi progetti mirano a creare un ambiente di apprendimento dove tutti, adulti, bambini e ragazzi, possano star bene e in cui sia più facile e appassionante insegnare e apprendere.
La partecipazione dei bambini e dei ragazzi risulta indispensabile per creare un clima che stimoli la cooperazione e il reciproco sostegno necessario a un apprendimento interattivo e centrato sul bambino e il ragazzo. Pertanto promuovere una partecipazione attiva significa promuovere, nei nostri giovani, lo sviluppo del senso critico e delle capacità di riflessione, delle abilità di cooperazione e di partecipazione sociale costruttiva, dell’integrazione sociale e del senso di appartenenza alla comunità. Il percorso intrapreso dall’I.C. Michelangelo Buonarroti di S. Stefano Camastra, ha avuto come finalità quella di elaborare relazioni, temi, ricerche, interviste ai nonni e l’adesione alla campagna “Adotta una pigotta”. In questo caso gli alunni del plesso stefanese, si sono sbizzarriti sia i bambini dell’infanzia che della primaria che insieme alle maestre hanno realizzato dei lavori veramente interessanti. Ha riscosso un buon successo, anche il progetto relativo allo sfruttamento del lavoro minorile, con gli elaborati scritti, cartelloni e disegni preparati dai ragazzi, che hanno ricevuto l’apprezzamento anche del comitato di valutazione. La costruzione di questi percorsi servono a far diventare la scuola comunità autentica, luogo di ascolto e di apertura al territorio, attraverso l’esplorazione dei valori del bello, del vero, del giusto e di tutti i linguaggi.