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REDAZIONE BAT/ PUGLIA
Qualcuno che, in un percorso di vacanza o di lavoro, ha visitato la città di Barletta, sulla Costa Adriatica pugliese, a Nord del capoluogo Bari; ha scoperto il simbolo che ha dato nome a Barletta come “CITTA’ DEL GIGANTE”! Un gigante di nome ERACLIO. Per alcuni secoli, sulla reale identità del gigante sono circolate le più svariate ipotesi che vanno dall’imperatore Arcadio, a Giustiniano. Ma secondo i più recenti studi storici, la gigantesca statua di Eraclio rappresenta l’imperatore d’Oriente “Teodosio II”, un baby imperatore! Infatti, nel 408, quando suo padre Arcadio morì, lui aveva solo 7 anni. Perciò il suo reggente fu Antemio.
Lunghe ricerche e studi storici sono stati sviluppati sulle origini e le motivazioni per cui questa gigantesca e bronzea statua-icona di Eraclio, sia arrivata nella città di Barletta. Inizialmente, si pensava fosse stata abbandonata, per una mareggiata, da una nave veneziana proveniente da una crociata. Più approfonditi studi hanno invece rilevato che si tratta di una statua costruita a Ravenna e trasportata a Barletta per richiesta dell’Imperatore Federico II di Svevia, al fine di raffinare il patrimonio architettonico del suo impero. Infatti, l’imperatore Federico II di Svevia da grande appassionato ricercatore di testimonianze storiche, presente a Ravenna nel 1231, attivò gli scavi archeologici durante i quali scoprì la statua del “Gigante Eraclio” che fece trasportare in Puglia ma cercando di destinarla prima a Melfi (Basilicata), sede di riunioni imperiali. Sembra, sarebbe poi stata destinata ai Comuni di Foggia o Lucera. Ad oggi, non si conosce l’esatta motivazione per cui sia rimasta nella città di Barletta dove, nel 1491 fu posizionata davanti alla Basilica Santo Sepolcro. Dopo circa 2000 anni, sono emerse le origini della statua del < Gigante Eraclio >. Nel 2017, dopo una lunga serie di analisi effettuate presso il “Laboratorio di Archeometria” del Dipartimento di Scienze Naturali dell’Università “Bicocca” (Milano), le verifiche di termoluminescenza, hanno escluso la presenza di tracce di iodio nel tessuto di bronzo di cui si compone la statua; risultato che esclude la permanenza della statua in mare, come invece si pensava per alcuni secoli.Fino al 1491, il “Gigante” si trovava in altra zona della città. Fu poi rimossa dalla Dogana portuale e trasferita davanti alla storica Basilica di San Sepolcro. Per trasferirla, alla statua furono asportati gli “arti inferiori”, utilizzati dai frati domenicani per costruire alcune campane. Fu questa una richiesta di Re Carlo II d’Angiò (Re di Sicilia e di Napoli). Lo scultore napoletano, Fabio Alfano, si occupò della intera ricostruzione degli arti inferiori di Eraclio; realizzati in maniera diversa dall’originale. Eraclio, fu quindi trasferito al “Sedile del popolo”; di fianco alla Basilica San Sepolcro dov’è ancora oggi. Quella del “Gigante Eraclio“, è però una storia alquanto colorita di leggenda. Per questo, la leggenda ha dipinto Eraclio quasi come protettore della città di Barletta. Infatti, si narra che quando ci furono le diverse invasioni dei saraceni e dei francesi, il territorio di Barletta non avesse mezzi e risorse per frenare gli attacchi degli eserciti stranieri. Così una sorta di favola incarnò il “Gigante Eraclio” che, proprio mentre un gruppo d’invasori saraceni andava verso la città, Eraclio, si pose disteso vicino alla riva del fiume Ofanto, all’ingresso di Barletta. Quando i saraceni videro Eraclio, disteso a quel punto, si avvicinarono e gli chiesero … perché un uomo così grande fosse così triste. Eraclio, davanti ai saraceni rispose: < … Sono stato cacciato dalla città, perché sono io il più “piccolo” dei miei concittadini…>. Allora i saraceni, spaventati, rinunciarono all’attacco e se la diedero a gambe levate lontano dalla città. Così Eraclio salvò la città e fu felicemente festeggiato dai suoi abitanti, come un grande eroe! Quindi, narra la leggenda, tornò felice sul piedistallo a far protezione di Barletta.
Oggi…quando i turisti passano nel cuore della città di Barletta e rimangono stupefatti, osservando la statua del “Gigante Eraclio”, pongono sempre una domanda alla propria guida turistica oppure a qualche cittadino di passaggio: < Quale personaggio rappresenta la statua di Eraclio? >. I più culturalmente preparati formulano più ipotesi, attribuendo l’identità della statua a diversi imperatori. Ma la tesi più accreditata sembra essere quella dell’imperatore Teodosio II°. Quando osserviamo con attenzione la statua, scopriamo che dietro la ciocca di capelli all’altezza dell’orecchio sinistro, c’è un orecchino contenente due perle. Presso i bizantini, infatti, era tradizionale l’uso di un orecchino tra i capelli mentre i più poveri indossavano l’orecchino all’orecchio. Una statua di una unicità mondiale, per i turisti che vanno a visitare il “Gigante Eraclio”. Infatti è l’unica statua al mondo alta 5 metri, in bronzo, esposta all’aperto piuttosto che custodita in museo. La statua del “Gigante Eraclio” è stata realizzata nel 439 d.C. Nella mano destra, sollevata, regge una croce in bronzo. Nella mano sinistra, anch’essa sollevata, regge una sfera. La testa è cinta da una corona al cui centro c’è un gioiello dei goti che, con la croce e la sfera rappresentano lo stato regale del “Gigante Eraclio “.
Speriamo verrete a vederlo, portando i saluti della redazione di “DIGIT Radio- Italia News”.
© Alfredo Gallerati