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Gianni Samperi apicoltore biologico
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Quando affondiamo il cucchiaino in un vasetto di miele, ci inoltriamo in una delle esperienze gustative piu’ autentiche, perchè questa meravigliosa prelibatezza dorata arriva dall’alveare alla nostra tavola attraverso pochissimi passaggi: l’estrazione per centrifugazione e la purificazione per filtrazione e decantazione. Al termine di queste operazioni, senza aggiungere nulla di piu’, il miele può essere invasettato.
Tra gli alimenti “dolci”, cioè ricchi di zuccheri semplici ad alto valore energetico, è l’unico che non necessita di nessuna ulteriore manipolazione. Quindi, riesce a conferire al nostro organismo calorie prontamente disponibili, senza apportare sostanze indigeribili o dannose. Inoltre, per l’elevato contenuto di fruttosio, ha un potere dolcificante più elevato dello zucchero da cucina: per correggere il sapore di un cibo o di una bevanda è sufficiente impiegarne una modesta quantità, determinando così un risparmio di calorie che può essere molto utile per chi è a dieta.
Il miele in Sicilia è certamente un riconosciuto prodotto d’eccellenza, frutto del lavoro di bravissimi apicoltori che affrontano il loro impegno con passione, imbattendosi anche in numerose difficoltà: tra questa, le problematiche connesse ai mutamenti climatici, che inducono condizioni di stress nelle piante e nelle fioriture. Certe condizioni climatiche – temperature al di sopra della media e forti escursioni termiche – possono indurre le piante a ridurre notevolmente la secrezione nettarifera. E le api, come sappiamo, producono miele nutrendosi proprio di nettare e parzialmente di polline.
La Sicilia, con la sua preziosa biodiversità e con aree territoriali di esclusivo pregio, è il contesto dove si ottengono mieli che nella moderna gastronomia rappresentano gli ingredienti fondamentali di prelibate pietanze. Il miele, infatti, si sposa felicemente con i formaggi, il tartufo, il lardo, il prosciutto crudo e così via. E se c’è una netta prevalenza di nettare proveniente da una determinata specie botanica (es. di Acacia, d’ Arancio, di Limone, di Castagno, Eucalipto, ecc…) sono mieli “monoflora”, se invece il nettare proviene da un mix di essenze vegetali, con fioriture primaverili o estive, abbiamo i mieli “millefiori”; ma, è soprattutto il contesto territoriale di provenienza che fa la differenza e il consumatore nella sua scelta è soprattutto orientato da questo.
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Per concludere, mi piace invitare quanti sono interessati all’argomento ad ascoltare l’audio dell’intervista riportata con questo articolo: si parla del miele in Sicilia con Gianni Samperi ( foto), che oltre ad essere uno dei massimi esperti del settore, in quanto apicoltore biologico da oltre 40 anni, da sempre dedica la propria vita a conoscere – e a far conoscere – le meraviglie della natura e della biodiversità.
Alberto Mazzone