

Lunedì 24 febbraio alle ore 18,00 presso la Biblioteca Salaborsa di Bologna, è stata inaugurata con il patrocinio del Comune di Bologna e della Città metropolitana di Bologna e con il contributo di FILTCEM Cgil e Arci Bologna, Sorelle d’Italia il lusso di Resistere: un’opera d’arte multimediale ideata e realizzata da Matilde Piazzi e Nadia Del Frate che celebra la tenacia con cui, da tempo, stanno lottando le lavoratrici del gruppo La Perla per non perdere il loro diritto a un lavoro dignitoso.
Piazzi e Del Frate, prima di collaborare con Grabinsky Point APS, si occupavano dell’e-commerce de La Perla: hanno quindi condiviso con le dipendenti ritratte negli scatti il dramma della perdita dell’impiego.
Il soggetto della mostra fotografica sono appunto le diciannove lavoratrici del gruppo La Perla, che elenchiamo in ordine alfabetico: Antonella Bettonte, Patrizia Bondanelli, Simona Borghi, Elena Castano, Pierangela Cernera, Barbara Dozza, Stefania Gianasi, Lorena Linari, Valeria Lollini, Barbara e Marina Prati, Stefania Prestopino, Chiara Ramponi, Mascia Rebeggiani, Elisa Sasdelli, Patrizia Simoncini, Monica Trazzi, Valentina Vermicelli e Cristina Zacchini. Ciascuna di loro, da tempo, lotta con tenacia per il loro posto di lavoro a seguito della grave crisi che ha investito l’azienda.
Ripercorriamo brevemente la vicenda. Il gruppo La Perla, dalla sua fondazione (1954) fino a qualche anno fa, è stata un’azienda leader nella lingerie di lusso.
A seguito di complesse manovre finanziarie, il 26 gennaio 2024 l’azienda è stata dichiarata insolvente. Conseguentemente, la posizione lavorativa di oltre duecento dipendenti, di cui la maggior parte donne, è rimasta sospesa; molte di esse sono state poste in cassa integrazione.
Per evitare il peggio, da settembre 2023 alcune di loro ha iniziato una vera e propria battaglia – dai risvolti femministi e creativi – per un reciproco sostegno finalizzato a non perdere il diritto a un lavoro dignitoso.
È proprio questa lotta ad essere stata rappresentata tramite l’opera Sorelle d’Italia il lusso di Resistere, che si ispira a L’Aurora di Guido Reni, risalente al 1614.
La mostra costituisce l’espressione di un viaggio collettivo che tocca le svariate corde emotive che, da tempo, stanno compiendo le lavoratrici de La Perla: unitesi nell’associazione UnicheUnite, che vi ha contribuito a titolo volontario, sono decise a supportarsi vicendevolmente per combattere l’ingiustizia e la speculazione.
Il titolo dell’opera è iconico e rappresentativo del rapporto che lega le colleghe e che si sostanzia in un legame che va oltre la condivisione degli spazi e delle regole aziendali: si parla infatti di vera e propria “sorellanza”, necessaria nel voler, anzi, nel dover preservare il loro diritto al lavoro.
La mostra rimarrà esposta nella piazza coperta della Biblioteca Salaborsa fino al 15 marzo p.v. ed è visitabile negli orari di apertura: il lunedì dalle 14,00 alle 20,00, dal martedì al venerdì dalle 9,00 alle 20,00 e il sabato dalle 9,00 alle 19,00.
È composta, oltre che da una serie fotografica e da singoli ritratti delle lavoratrici, anche di un video corale e da un Manifesto delle lavoratrici, di natura artistico-sociale.
Come spiegato da Matilde Piazzi e da Nadia Del Frate, da noi intervistate per l’occasione, non è casuale che l’opera sia visitabile in un luogo rappresentativo del cuore pulsante cittadino in occasione della Giornata Internazionale della Donna, l’8 marzo. E proprio in questa circostanza verranno distribuiti gratuitamente n. 500 manifesti alle visitatrici e ai visitatori che saranno presenti.
È stata inoltre istituita una campagna di raccolta fondi. Chi decide di aderirvi contribuisce innanzitutto a dare visibilità a una lotta per il lavoro, che non riguarda soltanto strettamente le lavoratrici del gruppo La Perla.
In secondo luogo, ma non per importanza, fornisce un aiuto fondamentale nella produzione della mostra, iniziata a maggio 2024, e nella copertura dei costi, stimati in 10 mila euro, come di seguito dettagliati: allestimento (stampe fotografie mostra, n. 500 manifesti, colophon, altri materiali) per 2.300 euro; produzione, organizzazione, montaggio (logistica, trasporti, montatori) per 3000 euro; promozione (ufficio stampa, grafiche, n. 1000 flyer) per 2.000 euro; reward crowdfunding che saranno spediti a fine campagna (materiali e spedizione n. 200 collane, n. 50 magliette, n. 55 stampe Fine Art) per 2000 euro; costi di intermediazione per 700 euro.
All’evento eravamo presenti anche noi. Oltre a realizzare la breve intervista che potete ascoltare nel nostro podcast, di fianco a un pubblico numeroso – fra cui spiccavano, nelle prime file, le lavoratrici de La Perla interessate al progetto – abbiamo seguito l’intervento di chi ha realizzato e contribuito a questa mostra.
Sul palco erano infatti presenti Nadia Del Frate e Matilde Piazzi che hanno illustrato il loro progetto; Sergio Lo Giudice, delegato al Lavoro del Comune di Bologna, il quale si è detto abbastanza fiducioso in una buona soluzione per tutte le lavoratrici interessate; Valentina Vermicelli, in rappresentanza di tutte le dipendenti del gruppo La Perla interessate dalla problematica; Stefania Pisani, segretaria generale di Filctem-Cgil Bologna; Mariangela Occhiali, Funzionaria Uiltec Emilia Romagna e Rossella Vigneri, presidente di Arci Bologna, che ha supportato la mostra.
Presente anche la vicesindaca di Bologna, Emily Clancy che, sottolineando la dimensione di genere che ha assunto la vertenza in oggetto, ha plaudito alla prova di forza delle lavoratrici quale esempio per la cittadinanza con uno sguardo femminista rivolto al mondo del lavoro.