Ad oltre cinquant’anni dalla sua scomparsa il Museo Civico Luigi Bailo di Treviso dal 13 ottobre 2023 al 4 febbraio 2024 dedica una retrospettiva a Juti Ravenna. Curata da Eugenio Manzato ed Eleonora Drago l’esposizione ripercorre i momenti e i luoghi della vita e della carriera dell’artista trevigiano. Oltre cento opere tra disegni, bozzetti, acquerelli documenti e foto d’epoca tutto raccontato attraverso un percorso cronologico delle realizzazioni dell’artista e di materiali a lui appartenuti. Una ricca esposizione resa possibile soprattutto grazie a collezioni private e all’importante nucleo di opere conservate presso la Pinacoteca. Juti Ravenna nato a Spadacenta, frazione del comune di Annone Veneto, nel 1897, già da giovanissimo aveva manifestato una forte propensione per la pittura, espressa in una serie di disegni di impronta classica. L’esposizione parte proprio dal luogo di nascita in cui l’artista ha ricevuto la prima formazione, iniziata con la frequentazione della Scuola di Arti e Mestieri di Motta di Livenza, dove comincia a realizzare i primi esperimenti nella pittura ritraendo i familiari e la casa di nascita. Si passa quindi alle sue residenze veneziane: lo studio a Ca’ Pesaro tra il ’23 e il ’28, quello a Palazzo Carminati dal ’28 al ’47. Sono di questo periodo, cruciale nella vita e nell’attività dell’artista, opere fondamentali come il discepolo e l’Autoritratto con la stufa, nonché nature morte e vedute di Venezia e di Burano. Juti è un artista che assieme a molti altri della Treviso a cavallo tra l’800 e il 900 traghetta il nuovo secolo verso nuove prospettive artistiche. La pittura di Ravenna viene avvicinata al cosiddetto post impressionismo veneto che accumuna una generazione di giovani artisti gravitanti su Venezia, desiderosi di uscire dagli schemi dell’accademismo imperante per avvicinarsi al nuovo che stava lievitando in Europa. I suoi paesaggi veneziani di questi anni, così come quelli successivi trevigiani, raccontano i luoghi, le luci, le atmosfere attingendo al registro poetico più che a quello documentario. La mostra sarà accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo che raccoglierà, oltre all’elenco delle opere esposte, una serie di contributi che mirano ad approfondire aspetti meno noti alla letteratura sulla figura di Juti Ravenna.