Ha tuonato di nuovo contro il dilagare della droga tra i giovani, “i nostri figli”, come durante il Festino di santa Rosalia il 14 luglio, don Corrado Lorefice, vescovo di Palermo, in occasione dell’ apertura dei festeggiamenti dell’ Immacolata Concezione. Il simulacro dell’ Immacolata, tradizionalmente conservato nella Basilica di San Francesco di Assisi e portato in processione l’ 8 dicembre, a seguito di lavori di restauro, oggi è stato condotto in Cattedrale dove sarà custodito per tutto il periodo dei festeggiamenti. “Questa è la fede che dobbiamo consegnare ai nostri figli, la fede di PIno Puglisi, la fede di Rosalia.
Ricordando che padre Pino Puglisi era stato irremovibile nei confronti di tutte le speculazioni mafiose infiltrate nei comitati organizzatori delle feste di quartiere a san Gaetano, rifuggendo da ogni contiguità con appalti di origine mafiosa, anche alle confraternite presenti in Cattedrale don Corrado ha ricordato come l’interesse non debba essere organizzare feste e acquistare luminarie, ma agire per proteggere i quartieri dal dilagare delle droghe e dell’ alcool e da ogni forma di violenza.
“Io vi chiedo di aiutarmi, di aiutare le confraternite.
Un confrate – ha detto – non può presentarsi solo la settimana della feste e non conoscere la vita comunitaria
Poi si arriva che una settimana dobbiamo organizzare tutto noi e portiamo le immagini sacre in giro come se fossero feste pagane”.
Invitando a una coerenza col vangelo a dare il primato a Dio, alla carità, al bene, alla fraternità, alla cura dei più poveri ha tuonato: ”I nostri figli vengono predati e noi facciamo luminarie !”.
“So che non vi aspettavate un discorso del genere.Aiutateci!”
Il parroco della Cattedrale Filippo Sarullo alla fine della celebrazione ha invitato a ringraziare il vescovo per queste sue parole e ha invitato a inviare l’intervento a tutti i parroci, perché “ha detto le cose con chiarezza, più chiaro di così, noi parroci ne avevamo bisogno” ha sottolineato.
Alla fine Lorefice ha ribadito l’impegno perché le confraternite siano degne di essere ciò che sono, esortando affinché tutti gli statuti delle confraternite si conformino a quello diocesano.
“Dobbiamo puntare alla fede alla gioia, alla forza, alla Luce della fede da trasmettere alle nuove generazioni.
Se non lo faremo noi, altri li porteranno lontano.
Altri li prederanno, invece vogliamo che la gioia del Signore sia la nostra forza.
Le confraternite siano strutture che aiutino la vera solidarietà, a sradicare le nostre case e i quartieri dal male dell’ idolatria e della violenza.Beati i miti, i misericordiosi, gli umili !Che noi ritroviamo la gioia da difendere nella nostra vita.
LA MADRE DI DIO CI AIUTI, REAGIAMO A QUALSIASI FORZA, A OGNI FORMA DI VIOLENZA”.