
Un grande progetto per salvare il celeberrimo filare di cipressi di Bolgheri da una malattia che ne sta minando l’esistenza: il cancro corticale. Per strappare alla morte i maestosi alberi descritti da Giosuè Carducci, Tenuta San Guido (titolare dei luoghi) e l’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del Consiglio Nazionale delle Ricerche hanno avviato un progetto di ricerca finalizzato alla difesa e alla salvaguardia delle alberature del Viale Monumentale di Bolgheri (foto ©etienne_hunyady.jpg), nel cuore della Val d’Orcia, in provincia di Siena.
Il progetto, della durata di cinque anni, prevede un articolato programma di monitoraggio fitosanitario, formazione specialistica, assistenza alla bonifica sanitaria dei cipressi e reintegro delle alberature con cloni autoctoni, selezionati per la resistenza al cancro corticale.
Il Viale dei Cipressi di Bolgheri rappresenta un patrimonio naturalistico e paesaggistico di inestimabile. Con questa iniziativa, Tenuta San Guido e CNR uniscono le forze per garantire la protezione e la riqualificazione di questo monumento verde, promuovendo azioni mirate e basate su rigorosi studi scientifici. “Siamo orgogliosi di avviare questa collaborazione con un’istituzione di eccellenza come il CNR”, ha dichiarato Alessandro Berlingieri, presidente di Tenuta San Guido. “La tutela del Viale dei Cipressi è una nostra priorità e crediamo che questa iniziativa possa garantire la conservazione di questo patrimonio per le future generazioni”.
Anche il CNR esprime grande soddisfazione per l’avvio del progetto: “il nostro obiettivo è fornire competenze e strumenti scientifici per contrastare le patologie che minacciano il cipresso, con particolare attenzione al cancro corticale”, ha dichiarato Roberto Danti, ricercatore del CNR. “Questo progetto rappresenta un passo fondamentale per la per la salvaguardia del Viale dei Cipressi e per la promozione di strategie sostenibili nella gestione del verde monumentale”.
“Le aziende sono chiamate a essere protagoniste di un cambiamento positivo per l’ambiente e la società”, aggiunge Priscilla Incisa della Rocchetta, addetta alle relazioni esterne di Tenuta San Guido.
“Essere radicati in un territorio significa anche prendersene cura, contribuendo alla sua tutela e valorizzazione. Sono valori in cui la nostra famiglia ha sempre creduto e così intendevano mio padre Nicolò e mio nonno Mario Incisa della Rocchetta, quest’ultimo fondatore dell’azienda, che nel 1959 istituì il Rifugio faunistico di Bolgheri, un modello di conservazione ambientale ante litteram”.
Seguendo questo stesso spirito, Tenuta San Guido finanzia, promuove e sostiene un progetto che non solo preserva un simbolo paesaggistico della Toscana nel mondo, ma che rappresenta un esempio concreto di responsabilità ambientale di impresa. Il progetto prevede, tra le varie attività, un monitoraggio sistematico della salute degli alberi, la formazione di operatori specializzati per la gestione fitosanitaria e la sostituzione delle piante compromesse con nuove piantine ottenute da cloni selezionati.