Il Sacro Monte di VareseI Sacro Monti Prealpini di Piemonte e Lombardia sono i luoghi della Fede in cammino. Sin dal 2003 Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, nacquero per rispondere a importanti funzioni: quella propedeutica di “mostrare” negli allestimenti delle cappelle le parole del Vangelo ai fedeli analfabeti; quella storica di consentire un pellegrinaggio simbolico quando le rotte verso la Terra Santa erano rese inaccessibili dagli attacchi dei pirati saraceni e – soprattutto – quella dottrinale di riaccendere la fede cattolica del popolo in risposta all’avanzata delle tesi protestanti di Lutero. Sin dal 389d.C. la cima del monte alle spalle di Varese era stata meta dei pellegrini e luogo di eremitaggio attorno alla cappella che ricordava la vittoria di S.Ambrogio sugli ariani. A partire dal 1605 l’Arcivescovo di Milano San Carlo Borromeo decise di far erigere le 14 cappelle del Santo Rosario per sottolineare l’importanza del culto mariano e della preghiera che difendeva la cattolicità “rappresentata” nelle 14 cappelle del Sacro Monte. Arrivando fino alla 15esima, che è il Santuario di Santa Maria, dove i fedeli rivolgono da secoli le loro preghiere a una statua della Vergine dal volto nero. Ancora oggi i pellegrini risalgono il Monte immersi nella meraviglia artistica delle cappelle e in quella naturale del luogo affacciato sui laghi dell’area. Un continuo rinnovarsi della fede e dell’arte, testimoniato dalla splendida Fuga in Egitto dipinta nel 1983 da Renato Guttuso presso la Terza Cappella, per celebrare il suo amore per una terra che frequentava sin dagli anni ’50 e anche dall’incombente e intensa statua di Paolo VI, realizzata da Floriano Bodini nel 1985. Infine, nel 2015, la porta del Santuario sulla cima del Monte è stata una della “porte sante” attivate in Lombardia in occasione del Giubileo.