Ogni città ha dei luoghi “segreti”, più nascosti al grande pubblico ma sempre in grado di riservare molte sorprese. È il caso di Isernia, e della sua città sotterranea: si tratta di un sito archeologico che si trova sotto la Cattedrale di San Pietro Apostolo, nel centro storico, e che racchiude le rovine dell’antica Aesernia, la colonia romana che sorgeva nell’area dove ora c’è la città nuova.
L’ingresso ai visitatori si trova in Piazza Andrea d’Isernia, proprio accanto all’attuale Cattedrale, costruita in onore di San Pietro sulle rovine di un tempio pagano (dedicato alla Triade Capitolina), i cui basamenti originari sono ancora parzialmente visibili guardando i muri esterni dell’attuale edificio religioso, in particolare il lato che affaccia su Corso Marcelli, dove si può ancora notare un’entrata secondaria che in seguito è stata murata.
L’intitolazione di un luogo di culto all’Apostolo Pietro risale già al VI secolo d. C, periodo in cui la struttura pagana del tempio fu impiegata per ospitare un edificio paleocristiano, danneggiato dal terremoto dell’948 e soggetto a diverse modifiche e ristrutturazioni. Dopo un altro terremoto, quello del 1805, la struttura, che aveva riportato danni ingenti, rimase chiusa al pubblico per circa trent’anni. Il successivo restauro ha conferito alla chiesa l’aspetto attuale. L’entrata principale è stata realizzata in stile neoclassico, e richiama proprio lo stile del tipico ingresso di un tempio pagano di modello greco – romano.
Scendendo nell’area sotterranea, dove gli scavi stanno continuando per delineare la pianta dell’antica Aesernia, si possono notare resti di elementi architettonici di templi pagani, ma anche delle antiche strade lastricate: tutti elementi che testimoniano la vita che un tempo si svolgeva ad Aesernia.
Il monumento più rappresentativo del sito archeologico è, certamente, proprio il Tempio dedicato alla Triade Capitolina (ovvero alle importanti divinità romane di Giove, Giunone e Minerva), databile al III secolo a. C.: davanti al suo importante basamento sono collocati alcuni sarcofagi in pietra appartenenti probabilmente a personaggi illustri, così com’era usanza, in alcune circostanze, fra gli antichi romani, dove i sarcofagi contenenti i corpi di persone molto importanti erano esposti, in luoghi ben visibili al pubblico, lungo le strade principali, a differenza di quanto avveniva per il resto della cittadinanza.
Questo indizio fa supporre che l’entrata principale del tempio si trovasse con ogni probabilità lungo la via del Decumano. Ogni città romana aveva una planimetria che seguiva dei canoni ben precisi, e dove Cardo e Decumano erano appunto le strade principali, perpendicolari tra loro, lungo cui si sviluppava il tessuto urbano cittadino.
Realizzare le ricerche archeologiche in questo sito che si trova in pieno centro storico non è stato agevole in quanto l’area si estende anche sotto la cattedrale attuale e sotto gli spazi della Curia (dove sono stati trovati i resti di un altro tempio), ed un’attività di scavo troppo intensa potrebbe danneggiare gli spazi religiosi utilizzati al giorno d’oggi. Attualmente le nuove ricerche in corso si stanno concentrando sull’area che corrisponde al lato del tempio dedicato alla Triade che affaccia su Corso Marcelli, e di cui è ancora visibile l’ingresso murato.