


A ottobre 2024 è stato inaugurato un percorso in sei tappe, per un totale di 90 km, tra le sponde nord e sud della Valle Di Cembra in Trentino. Il cammino parte da Lavis, città compresa fra i fiumi Adige e Avisio, facilmente raggiungibile sia in treno visto che c’è una stazione lungo la ferrovia del Brennero, che con la ferrovia Trento Malè Mezzana che con l’autobus 17 proveniente da Trento.
Partenza alle 9:00 del mattino dalla stazione della Trento malè di Lavis dove c’è anche un ampio parcheggio. Con Paolo piffer e Elisa Travaglia dell’associazione destinazione Valle Di Cembra attraversiamo il centro di Lavis, dove i ragazzi del centro giovani stanno organizzando un flash mob in occasione della festa internazionale dedicata alla donna.
la prima fermata avviene al giardino dei Ciucioi, un giardino ottocentesco costruito dalla fantasia e la grande disponibilità di denaro di Tommaso Bortolotti. Un giardino che è stato recuperato a partire da inizio anni 2000 e che ospita delle serre con piante mediterranee come limoni. La parte più dura della prima tappa del cammino è quella che porta in alto sui confini fra il comune di Lavis e quello di Giovo. Si passa sulla struttura dell’Acquedotto comunale di Lavis e si arriva sul dos paion, un balcone panoramico sulla valle dell’Adige. Si passa quindi accanto alla ex struttura agrituristica di Maso Franch e quindi la strada sale ancora in direzione chiesetta di San Giorgio.

Pur essendo l’8 marzo fa molto caldo perché questa prima tappa è molto esposta, non sono moltissime le fontane aperte anche perché è ancora relativamente freddo quindi si teme l’acqua possa ghiacciare.La fermata per il pranzo avviene alla chiesa di San Giorgio , poi si prosegue verso la frazione di Palù di Giovo. Località universalmente riconosciuta per i ciclisti Francesco Moser e Gilberto Simoni.Il cammino poi, molto ben segnato, prosegue verso il capoluogo del comune, Verla di Giovo, Dove possiamo mettere il secondo timbro sulle credenziali del pellegrino e veniamo anche ospitati nel giardino di un’altra socia dell’associazione che si spiega alcune caratteristiche del posto e ci offre alcune arance. Nella prima tappa del cammino delle terre sospese ci sono molti passaggi nel bosco e pochi attraversamenti di strade frequentate da auto.

Prima della fine della tappa dobbiamo vedere due importanti chiese, dedicate rispettivamente a San Floriano e San Leonardo. La chiesa di San Floriano si trova nella località di Valternigo ed è dedicata a un santo patrono che protegge la popolazione del fuoco.

Siamo nel pomeriggio inoltrato, ma la prima tappa regala ancora dei saliscendi per i quali è necessario dare fondo alle riserve di energia.
In località ceola c’è un bivio: chi vuol fare più in fretta può andare direttamente a Lisignago, per gli altri c’è un percorso un po’ più mosso che porta alla chiesa di San Leonardo. Una chiesa del 1400 caratterizzata da affreschi sulle pareti interne: si possono notare per esempio delle raffigurazioni di Sant’Orsola, una particolare raffigurazione della Trinità e una scena dell’ultima cena che precede l’uso della prospettiva in pittura.




Prima di arrivare a San Leonardo ci sono anche delle tabelle commemorative dedicate ai Giusti fra le nazioni, realizzate dai ragazzi della scuola di Giovo. Fra i quali per esempio Gino Bartali. Dopo la chiesa di San Leonardo, dalla quale si gode di un’ottima vista sulla valle e si possono notare particolari piante da clima mediterraneo, c’è un’ultima ripida rampa per portare i pellegrini a lisignago.