NAPOLI – Prenderà il via lunedì 20 gennaio la seconda edizione degli “Incontri sul dialetto”, un progetto di grande valore culturale che mira a salvaguardare e valorizzare il patrimonio linguistico napoletano. Organizzato dalla Regione Campania in collaborazione con la Fondazione Campania dei Festival, l’iniziativa è curata dal Comitato scientifico per la salvaguardia del patrimonio linguistico napoletano, composto da illustri studiosi come Nicola De Blasi, Umberto Franzese, Rita Librandi e altri.
Un programma ricco di ospiti e approfondimenti
Il ciclo di dodici incontri si terrà nella Sala Comencini del Musap – Museo Artistico Politecnico di Napoli, in piazza Trieste e Trento (Palazzo Zapata). Tra i protagonisti di quest’anno spiccano personalità del mondo dello spettacolo, della letteratura e del cinema, tra cui Mario Martone, Antonella Cilento e Antonio Franchini.
Inaugurazione il 20 gennaio
Il primo incontro, in programma alle 16:00 di lunedì 20 gennaio, vedrà la partecipazione di Giovanni Maddaloni, Emilia Marchi, Giuseppe Rocca e Patrizio Rispo (noto al pubblico come Raffaele di Un posto al sole). Il tema inaugurale sarà “L’uso del dialetto tra serie e cinema”, un argomento che esplora il ruolo del napoletano nelle fiction e nei film che hanno guadagnato rilievo nazionale e internazionale.
L’incontro proporrà anche una riflessione più ampia sul valore politico del dialetto, legandolo alla memoria storica, come nella celebre pellicola “Il resto di niente” di Antonietta De Lillo, tratta dall’omonimo romanzo di Enzo Striano dedicato a Eleonora Pimentel Fonseca e alla Rivoluzione del 1799.
Un invito alla scoperta e alla partecipazione
Gli “Incontri sul dialetto” sono a ingresso libero e rappresentano un’opportunità unica per immergersi nella cultura e nella storia linguistica napoletana, un patrimonio che continua a influenzare l’arte e la narrazione contemporanea.
Per consultare l’intero programma e restare aggiornati:
- Sito ufficiale: fondazionecampaniadeifestival.it
Un viaggio imperdibile tra storia, identità e arte attraverso il cuore del dialetto napoletano.
Mario Conforto