Dall’ego all’eco
Ecologia Profonda perché, se vogliamo che l’intero Sistema sopravviva, dobbiamo andare al centro dei problemi nella loro ampiezza e profondità, integrando tutte le forme di vita perché tutto ciò che sussiste è organismo vivente.
Ecologia Profonda (Deep Ecology) è un concetto filosofico in base a cui tutti gli elementi vivi della natura devono essere rispettati, così come deve essere garantito l’equilibrio della biosfera.
Legata a una corrente antichissima di minoranze religiose e filosofiche dell’Europa occidentale, del Nord America e dell’Oriente, questa nuova ecologia ha forti legami con le tradizioni religiose dei popoli nativi, indiani d’America. Esse custodiscono una saggezza che è memoria di una sapienza originaria come traspare da queste riflessioni: .. io ero la, sulla più alta delle montagne, e tutto intorno a me c’era l’intero cerchio del mondo. E mentre ero la, vidi più di ciò che posso dire e capii più di quanto vidi; perché stavo guardando in maniera sacra la forma spirituale di ogni cosa, e la forma di tutte le cose che, tutte insieme, sono un solo essere. E il centro del mondo è dovunque. (Il Tramonto, Alce Nero, Heaka Sapa, Sioux Orlala).
Il termine Deep Ecology fu coniato nel 1972, quando uscì l’articolo The shallow and the deep, long range ecology movement (Il superficiale e il profondo, un movimento ecologista ad ampio spettro) del filosofo e ambientalista norvegese Arne Naess (1912-2009), che operò una distinzione tra ecologia superficiale ed ecologia profonda.
Il movimento dell’ecologia superficiale pone l’essere umano al di sopra o al di fuori della natura, l’ecologia profonda invece, non separa gli esseri umani – o qualunque altra cosa – dall’ambiente naturale, e guarda al mondo come a una rete di fenomeni profondamente interconnessi e interdipendenti.
Nel 1984, Arne Næss e George Sessions pubblicarono il testo Basic Principles of Deep Ecology (Princìpi base dell’ecologia profonda) punti fermi, molto attuali dinanzi alla minaccia dell’Antropocene ovvero della sesta estinzione di massa della vita sulla Terra.
Il benessere e la fioritura della vita umana e non umana sulla terra hanno valore in sé.
La ricchezza e la diversità delle forme di vita contribuiscono al rispetto di tale valore.
Gli esseri umani non hanno alcun diritto di ridurre tale ricchezza e diversità se non per soddisfare necessità umane vitali.
L’attuale interferenza umana nel mondo non-umano risulta eccessiva e la situazione sta peggiorando in modo accelerato.
In base ai principi esposti, le politiche devono essere riviste.
Il cambiamento ideologico avverrà riguardo alla qualità della vita, al suo valore intrinseco, consapevoli della differenza tra ciò che è grande e ciò che è importante.
La situazione che risulterà da tali mutamenti sarà profondamente diversa dall’attuale.
( Adista Documenti n° 26 del 15/07/2017).
In sintesi eccellente dell’argomento, Papa Francesco concluse così l’enciclica Laudato sii:
Il mondo è qualcosa di più che un problema da risolvere, è un mistero gaudioso che contempliamo nella letizia e nella lode. Tutti possiamo collaborare come strumenti di Dio per la cura della creazione, ognuno con la propria cultura ed esperienza, le proprie iniziative e capacità.
Bibliografia:
Papa FRANCESCO, enciclica Laudato si’ . 24 maggio 2015
MATTEO ANDREOZZI, Verso una Prospettiva Ecocentrica. Ecologia profonda e pensiero a rete, LED: edizioni universitarie, 2011.
GUIDO DELLA CASA, L’Ecologia Profonda. Lineamenti per una nuova visione del mondo, Milano, 2011.
DAVIDE ASTORI e LUCIANO MAZZUOLI BENONI (a cura di), Il Manifesto per la Terra – Ecologia Profonda ed Ecologia Linguistica, Athenaeum Edizioni universitarie, 2021.
ARNE NAESS e GEORGE SESSIONS, Basic Principles of Deep Ecology, 1984).