La Collezione Salce si prepara ad accendere i riflettori su un aspetto poco esplorato del Futurismo, una delle più vitali avanguardie italiane, con la mostra intitolata “Futurismo di carta”. Curata da Elisabetta Pasqualin con la collaborazione di Sabina Collodel, l’esposizione si articolerà in due momenti distinti, ciascuno con una propria mostra.
La prima parte, intitolata “Forme dell’Avanguardia nei manifesti della Collezione Salce,” è stata ospitata al San Gaetano dal 28 ottobre 2023 al 25 febbraio 2024. La seconda parte, “Immaginare l’universo con l’arte della pubblicità,” si chiuderà il 30 giugno 2024. Un unico catalogo, edito da Gangemi Editore, raccoglierà le immagini e le riflessioni scientifiche sull’intero percorso espositivo.
“Che il Futurismo abbia influenzato ogni aspetto della quotidianità, inclusa l’editoria e la grafica pubblicitaria, è cosa ben nota,” ricorda Elisabetta Pasqualin. “Quest’ultima espressione si adatta particolarmente al linguaggio futurista, trovando in Fortunato Depero il suo massimo esponente. Nel manifesto ‘Il futurismo e l’arte pubblicitaria’ del 1931, Depero dichiarava ‘l’arte dell’avvenire sarà potentemente pubblicitaria’.”
Fortunato Depero è convinto che l’arte dell’avvenire sarà potentemente pubblicitaria. Anche se la collezione Salce in trent’anni ha raccolto centinaia di manifesti per raccontare gli artisti che si sono accostati o sono diventati convinti futuristi, il settore grafico pubblicitario dell’arte futurista rimane un ambito di nicchia. Rispetto ai quadri e alle sculture molto più noti al grande pubblico. Anche se si conoscono le opere dello stesso Depero che ha ideato le iconiche immagini dell’aperitivo Bitter Campari. E le raffigurazioni delle corse automobilistiche di Federico Senna, dove la velocità sembra concretizzarsi sotto i nostri occhi incidendo le strade con tracce deformanti e di colore.
L’espressione pubblicitaria vuole raggiungere una vasta platea riferendosi al reale e al quotidiano. Facendo leva sull’intenso impatto emotivo. I colori dei futuristi sono infiammati, accostano i contrasti, eliminano le scenografie naturalistiche e favoriscono uno sfondo a tinta unita.
La mostra includerà, oltre alle opere di Depero, anche noti artisti come Mario Sironi, Marcello Dudovich, Federico Seneca, Marcello Nizzoli, Gino Boccasile, Nicolai Diulgheroff, Xanti Schawinsky, Giulio Cisari, Lucio Venna, Umberto di Lazzaro e Luigi Martinati.
L’utilizzo innovativo degli elementi tipografici è uno degli aspetti chiave della grafica futurista: le lettere diventano più solide e vistose, le parole sono disposte liberamente nello spazio seguendo linee forza oblique o sinuose. I colori vivaci sono accostati per contrasto, la luce e il suono sono rappresentati visivamente attraverso fasci e anelli circolari. Anche la prospettiva tradizionale viene sconvolta e scomposta in piani che si compenetrano. Le figure umane, meno definite, spesso si trasformano in “prodotti animati”, come l’omino costruito con latte per Lampo da Mario Bazzi.
L’esposizione coprirà un periodo che va dal 1915 al 1940, articolandosi in tre filoni principali della produzione futurista: l’interpretazione della figura umana, la velocità e il movimento, e l’espressione della cultura e della società. Il primo appuntamento ha esposto manifesti dal 1915 al 1930, disposti in tre sale tematiche. La seconda parte presenterà opere dal 1930 al 1940, quando il Futurismo, all’apice del suo sviluppo, si caratterizza nell’aeropittura, esaltando il volo, le imprese aviatorie, la vista dall’alto e un avvicinamento al surrealismo.
Con questo progetto, la Collezione Salce non solo celebra il Futurismo, ma offre anche una prospettiva nuova e approfondita su un movimento che ha saputo influenzare profondamente la cultura visiva del XX secolo.