“Ho affidato questo mio messaggio al Radioamatore Luca Clary IW7EEQ, sulla nave italiana Costa Venezia, in rotta dall’Italia verso l’estremo oriente, perché sia divulgato in ogni Nazione in cui l’imbarcazione farà scalo. L’intenzione principale di mio padre, Guglielmo Marconi, e lo scopo della sua invenzione è stato quello di SALVARE LE VITE UMANE: dare ai naufraghi la possibilità di chiamare “AIUTO!” e salvarsi la vita quando erano in pieno oceano o nei cieli con gli aerei….” (Principessa Elettra Marconi)
Il radiomessaggio di Elettra Marconi, affidato all’ufficiale Clary, e dedicato a tutti i radioamatori e le radio del mondo, racchiude lo “spirito” del Padre della radio, e ci permette di entrare in punta di piedi nel magico mondo degli “eredi di Guglielmo Marconi”. I radioamatori.
Nell’epoca del digitale, dei social network, degli smartphone e di internet, parlare di radioamatori forse suona un po’ retrò, ma al di là delle considerazioni sul nuovo modo di concepire la comunicazione, il mondo della radio ha sicuramente un fascino che va al di là del tempo. Probabilmente il mondo dei radioamatori per molti è un universo a sé stante, confesso che lo è anche per me, o almeno lo è stato fino a quando l’Old Man, il radioamatore nonché collega, Alfredo Gallerati mi ha parlato del suo progetto, e di un sogno realizzato. Il sogno dell’amico VITTORINO BOAGA (sigla I3BQC/Venezia), radioamatore con decenni di esperienza nel mondo radioamatoriale e di come i racconti di “Una vita da Radioamatore”, siano diventati un volume, pubblicato dalla Sandit.
“Io che ho sempre creduto, ha raccontato Alfredo, a certe figure di radioamatori che fanno il giro del mondo per interagire con la propria esperienza maturata, ho letto e catturato con tutta la passione che merita il racconto di “Una vita da Radioamatore”, narrato dal mio amico VITTORINO BOAGA e gli ho voluto aprire la strada verso la stampa. Ed ecco che il sogno diventa realtà. Vittorino, chiacchierando mi ha rivelato un suo sogno: …. Vorrei portare la mia “vita da radioamatore” a conoscenza di tutti! Ho preso allora il suo “manoscritto”, l’ho letto e mi sono imbarcato nel sogno di un’avventura verso il mondo dei radioamatori più genuino e appassionante…”
Insomma, la pubblicazione di questo volume, testimonia che il progresso non ha ucciso la passione, semmai l’ha aggiornata e resa interessante anche agli occhi dei nativi digitali.
Se il concetto di base è rimasto lo stesso, lo strumento che oggi il radioamatore usa è il computer insieme a software di ultima generazione.
La passione per la radio e le telecomunicazioni non ha età, sesso, religione e non conosce confini territoriali e testimone ne è il radioamatore SP3RN, meglio noto come Padre Massimiliano Kolbe, il “prete cattolico” morto ad Auschwitz il 14 agosto di 75 anni fa. “Un martire dell’amore”, disse di lui Paolo VI, quando lo beatificò nel 1971. “Un apostolo dei nuovi media”. Da un prete cattolico ad un Re il passaggio è breve. Fino alla data della sua morte non era infatti difficile scambiare qualche chiacchiera con re Hussein I di Giordania con il suo call JY1 così come oggi non è impossibile riuscire a scambiare qualche parola con Luca Parmitano quando è a bordo della stazione spaziale internazionale con il nominativo IR0ISS.
Per assaporare la poesia della voce grattugiata, il brivido dell’attesa in una banda che gracchia, il contatto con l’altro capo del mondo, l’appuntamento è per:
Sabato 24 febbraio,
sede di ARI Venezia alle ore 16.00,
Santa Croce 1776/B Calle del Megio.
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