“Impressionismo. Fotogrammi di un viaggiatore visionario”, questo il titolo della mostra fotografica di Pietro Massimo Busetta e curata da Giacomo Fanale che, inaugurata il 19 ottobre scorso, al Monte di Santa Rosalia di Palazzo Branciforti, sarebbe dovuta concludersi domenica 1 dicembre, ma è stata prorogata fino al 5 gennaio 2025 in considerazione del successo riscosso. Prodotta dalla Settimana delle Culture, l’esposizione è realizzata grazie al sostegno della Fondazione Sicilia e al contributo della Fondazione Sicana e della SICILBANCA. Vini Planeta.
Pietro Massimo Busetta è uomo di numeri e di anime. Professore ordinario di statistica economica presso l’Università degli Studi di Palermo, economista di fama internazionale, ha sempre attraversato i luoghi dei cinque continenti con curiosità, riproducendo le emozioni, fermando i personaggi incontrati, cercando piccole verità nelle scene di vita quotidiana. Ne è nato un racconto in cinquanta fotografie, anche in grande formato, e un video di 250 immagini, scelte tra le decine di migliaia scattate in mezzo secolo in giro per il mondo. Soprattutto in Paesi profondamente diversi e lontani da un’Europa fattiva, satura di immagini.
Come ha rilevato Giacomo Fanale, curatore insieme ad Antonella Calefati di Canalotti, della mostra e del catalogo presentato oggi pomeriggio 12 dicembre 2024 presso Palazzo Branciforti in Largo Gae Aulenti a Palermo: “Sfogliare questo libro allarga il cuore e aiuta a vedere il mondo cosi’ com’è, con le sue culture, lontano dalle brutture che oscurano il nostro sguardo verso l’alterità. Il viaggio apre la mente a comprendere le culture e le nostre comuni origini. Un modo per arricchirsi con semplicità”.
“Il senso di comunità può esserci restituito grazie al viaggio dal confronto con persone “altre”, lontane da noi, ma più vicine a noi di quanto possiamo immaginare. Esprimo il mio augurio a tutti noi di alzare gli occhi per abbracciare un orizzonte più alto quale il mondo con la sua Bellezza caleidoscopica può offrirci” : così Lidia Maugeri relatrice e moderatrice all’incontro. Perché l’altro è più vicino a noi. E infine Pietro Busetta conferma il suo segreto nella narrazione fotografica “Chi “vede”, ma non “guarda” può avere una limitazione di percorso. Il sud di coloro che sono ai margini, che non hanno diritti, è stato un filo rosso che ho ritrovato dopo, nel tempo. C’è un momento in cui devi restituire qualche cosa perché hai avuto modo di essere in debito con la vita. Restituire attraverso l’economia che può essere un fatto asettico. La fotografia riesce ad andare più in profondo. E mi sono ritrovato con questo gruppo di amici che hanno valorizzato tantissimo quello che ho fatto in modo inconsapevole”.
A suggellare l’incontro la professoressa Maria Concetta Di Natale, Storia critica e tutela dell’arte nel Novecento e Presidente della Fondazione Sicilia che con la sua inconfondibile umanità ha sottolineato, insieme a Giorgio Filippone, Presidente della Settimana delle culture, l’ occasione che questa mostra, come il catalogo presentato oggi, rappresentano per il mondo della cultura e per un pubblico ampio, che vuole schiudere nuovi orizzonti oltre le cortine degli stereotipi.