A Palazzo Strozzi la mostra “Dipingere senza regole” della pittrice visionaria Helen Frankenthaler che rimarrà visibile fino al 26 gennaio 2025. Curata da Douglas Dreishpoon Direttore dell’ Helen Frankenthaler Foundation questa esposizione non si limita a presentare le opere della Frankenthaler ma ricrea il clima culturale sociale umano e artistico che ha caratterizzato quelle generazioni americane nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale. Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, ancora una volta si dimostra attento a scovare artisti super e portarli a Firenze per farceli conoscere anche attraverso documenti d’archivio, fotografie e corrispondenze, restituendoci quel mondo affascinante, incantevole nel suo glamour e straordinario nell’eleganza. Quest’ artista è stata una delle figure fondamentali della seconda generazione di artisti americani astratti del dopoguerra ed ha creato anche il movimento” Color field” . Dopo aver guardato i grandi artisti del passato: Tiziano, Velasquez e Rembrandt è passata poi ai primi modernisti come Manet e Matisse e a quegli artisti a lei contemporanei che l’hanno profondamente influenzata. In particolare Jackson Pollock col suo dripping, o Rothko con le campiture o Willem de Kooning col suo astrattismo visionario. Per lei dipingere era un gioco che le ha permesso di creare una tecnica rivoluzionaria la” soak stain” Versava i colori direttamente sulla tela e poi li distribuiva usando pennelli, spugne e spazzole, rulli, stracci ma anche spatole rastrelli e le sue stesse mani, mescolando e creando sfumature come farebbe un bambino. In oltre sessant’anni di carriera Frankenthaler si è imposta sulla scena artistica grazie al suo approccio che sfidava i limiti delle tecniche pittoriche ma anche le aspettative di genere dell’epoca, andando oltre le convenzioni alla ricerca di una nuova libertà nell’arte creando un nuovo rapporto tra colore spazio e forma. La mia unica regola diceva è non avere regole. Questo significava per lei essere aperta alle sorprese anche se poteva fallire. Sbagliare faceva parte del processo creativo così come spingersi oltre i limiti di quanto era già stato fatto per esprimersi in modo totalmente nuovo combinando astrazione sogno e poesia. Grandi tele sulle quali i colori si espandono appena applicati come inchiostro sulla carta assorbente. Helen era nata a New York City nel 1928 da una famiglia ebraica ed è stata la figlia più giovane di Alfred Frankenthaler , giudice presso la Corte Suprema di New York. Nel 2001 riceve la medaglia nazionale of Arts e all’età di 83 anni la grande artista ci lascia nel 2011.