Tutto pronto (o quasi) per l’ottava edizione di una Eco-maratona davvero originale che offre cuore, fatica e sudore a chi ha bisogno di sostegno ed incoraggiamento
Sabato 11 maggio va in scena a Verona l’Eco-maratona “Noi corriamo da Dio”. Un mix davvero interessante di corsa, preghiera, condivisione e solidarietà. Si parte dal Centro Camilliano di Formazione (via Astico 11), e puntando in direzione nord-ovest si arriva, dopo circa 43km, al Santuario della Madonna della Corona sul monte Baldo, luogo di fede al quale i veronesi sono molto affezionati e che risale al 1500.
“Chi corre a piedi ha la forza di fare fatica che offriamo a persone bisognose, persone che sarebbero felici di venire a correre ma, per una serie di motivi, è loro impedito. Ogni partecipante porta nel cuore, nel suo sudore e nella fatica questa persona”, dice Luciano Venturini, segretario dell’associazione “Noi corriamo da Dio”. Ogni atleta riceve un rosario da polso che viene utilizzato nelle soste per la recita delle cinque decine per essere donato, dopo la maratona, alla persona per la quale si è pregato. Lungo il percorso ci sono anche alcuni sacerdoti che accompagnano gli atleti offrendo la possibilità di accostarsi alla confessione.
Una festa, un pellegrinaggio, una giornata ricca di persone e di valori, ideata da Massimiliano (Max) Bogdanich, due volte campione italiano master in maratona nel 2015 e nel 2016, sostenuto da alcuni amici sin dalle prime edizioni.
– Massimiliano, come è nata l’Eco-maratona “Noi corriamo da Dio”?
– Quest’anno festeggeremo i primi dieci anni, perché nel lontano 2014, dopo aver fatto un pellegrinaggio nella terra di San Camilo de Lellis… abbiamo sposato i valori del Santo. La croce rossa fatta di parole che portiamo sulle nostre maglie è in parte simbolo dei padri Camilliani. Nel 2014 abbiamo corso a staffetta da Bucchianico (Chieti) a Roma: in quell’occasione si ricordavano 400 anni dalla morte di San Camillo. Durante quell’evento sono successe cose talmente particolari che ci hanno fatto credere che era un progetto che poteva essere portato avanti. In effetti, dopo aver donato la maglietta al Papa, abbiamo ricevuto risposta: ci ha ringraziato per avere pensato a lui e ci ha detto di proseguire questa bella iniziativa. Abbiamo pensato che potesse essere un modo alternativo e moderno di portare un messaggio cristiano. Da lì è nata l’idea di raccogliere fondi attraverso attività sportive. Ne ricordo una in particolare: nel 2017 (e per me è stato motivo di grande gioia), abbiamo fatto “Il sorpasso di Max” raccogliendo più di 10mila euro. Partivo per ultimo e superavo tutti gli iscritti all’evento (la Giulietta e Romeo Half Marathon, ndr.). AGSM ci aiutava dandoci un euro per ogni persona superata. Sono state superate circa 7mila persone, l’evento è stato molto sentito, e AGSM strappò in quell’occasione un assegno di 10mila euro che il giorno dopo donammo ad ABEO, associazione che sostiene le famiglie con bambini emopatici.
– Chi sono i partecipanti a questa Eco-maratona in terra veneta?
Di solito gente che viene dal mondo delle corse a livello agonistico, gente che corre per passione. Tra i partecipanti c’è anche qualcuno un po’ più ferrato, ma comunque che ha passione e gusto di correre. Ci sono anche le persone normali che non fanno le gare di calendario, però corrono perché gli piace stare all’aria aperta e condividere. Corre anche chi non ha mai affrontato le maratone proprio per il fatto di vivere una giornata di pellegrinaggio, e magari da lì in poi si scoprono maratoneti!
– Ci dai qualche notizia più tecnica sul percorso? Si corre su strade trafficate?
– Il percorso si snoda quasi completamente su una pista ciclabile che parte dal Centro Camilliano di Formazione che si trova in un quartiere periferico di Verona, a ridosso della collina. Da lì si attraversa il fiume Adige, si va cioè sulla riva opposta al punto di partenza percorrendo la famosa diga del quartiere Chievo. La ciclabile si snoda poi in tutta la Val d’Adige con uno scenario meraviglioso fino ad arrivare ai piedi del monte Baldo, a 90 metri sul livello del mare. Da lì si abbandona la modalità di corsa, ognuno prende sulle proprie spalle lo zaino e si inerpica su questa montagna, una vera parete ripida a picco e raggiunge il santuario che si trova a quasi 900 metri di altitudine. Questo edificio si trova aggrappato alla parete, a picco, tanto da sembrare quasi impossibile che possa restare “attaccato” così.
– Tante edizioni, ormai, un vero e proprio viaggio… Nel corso degli anni quali sono state le sorprese più belle di questa Eco-maratona?
– Nessuno corre per se stesso o per una prestazione cronometrica bensì per offrire la propria fatica alla Madonna come intercessione. Tutti gli atleti-pellegrini prima di partire individuano una persona bisognosa, ammalata, che ha bisogno di un conforto; vengono forniti di una piccola corona del rosario da indossare al posto del cronometro, dove riporranno tutte le loro intenzioni e fatiche. Dopo aver ricevuto la benedizione questo oggetto viene donato alla persona per la quale si è offerta la preghiera. E’ successo che qualche persona che aveva ricevuto queste preghiere, l’anno successivo si sia ritrovata a correre in mezzo a noi. Ci è stato riferito, ed è per noi motivo di grande gioia. Qualche persona che non aveva nessuna attitudine a fare maratone si è poi scoperta maratoneta!
– L’edizione 2024 sarà decisamente particolare. In pratica aprirete la settimana della visita di papa Francesco a Verona…
Infatti, una settimana dopo il nostro pellegrinaggio farà visita alla città di Verona papa Francesco. Noi saremo quelli che apriranno la settimana delle iniziative che precederanno l’evento. Ci saranno affidate le intenzioni di tutta la città da portare al Santuario della Madonna della Corona, che è il santuario di riferimento per tutti noi cittadini. Lo vediamo come un luogo importante dove andare nei momenti in cui abbiamo bisogno di pregare.
I proventi dell’edizione 2024 andranno a favore del Centro Accoglienza Minori (CAM) della città scaligera.
Sono stati quelli di “Noi corriamo da Dio” a coniare lo slogan “Per non lasciare indietro nessuno” che vivono nel giorno della Eco-maratona e propongono come stile di vita.