Padre Francesco Patton è un francescano Trentino di 60 anni che dal 2016 è alla guida della Custodia in Terra Santa. Un ruolo molto importante sia come riferimento per i religiosi e le attività cristiane di una zona molto vasta che va da Cipro all’Egitto, ma certamente anche per il suo ruolo diplomatico in un’area del mondo funestata da guerre. Padre Francesco è tornato in questi primi giorni di dicembre in Trentino per presentare il suo libro “Come un pellegrino”, conversazione con il giornalista dell’Osservatore Romano Roberto Cetera sui suoi nove anni di Custodia. Oltre che ovviamente per incontrare molti amici e sostenitori della sua terra nativa. Il libro ha la prefazione di Papa Francesco.
Il racconto di Francesco Patton parte da quel 2016 nel quale ha subito incontrato un sanguinoso conflitto ad Aleppo. La nomina a Custode di Terra Santa lo colse abbastanza di sorpresa perché in un primo momento era destinato a prendere in mano una parrocchia nella città di Torino. Anche quest’anno, nella notte di Natale, padre Francesco celebrerà la Santa Messa nella grotta di Betlemme. Nella sua quotidianità di custode uno spazio importante è ricoperto dallo Status Quo, una sorta di regolamento di condominio attraverso il quale si gestiscono i luoghi santi assieme ad altre confessioni cristiane come armeni, siriaci, Greco ortodossi. Patton ha citato come esempio virtuoso di collaborazione quello con gli ortodossi per la ristrutturazione del Santo Sepolcro, sottolineando come la diplomazia del fare abbia maggiori risultati che parlare attorno ad un tavolo.
Sono stati anni molto difficili, anche per il provvedimento israeliano del 2018, che ha portato il giudaismo a diventare religione di Stato e a rendere quindi più difficile anche i rapporti con le altre religioni. Negli ultimi anni sono anche aumentati i casi di danneggiamento ai luoghi sacri. I danni maggiori però sono stati provocati dai due anni e mezzo di pandemia, che hanno sostanzialmente bloccato l’arrivo di pellegrini in Terra Santa. La Custodia è un ambiente dal punto di vista religioso assolutamente internazionale, con la maggior parte delle nuove vocazioni che arrivano da Africa, Asia e America Latina. Ma ha anche 2000 dipendenti laici, tanto che padre Patton ha sottolineato che durante la pandemia per poter garantire loro uno stipendio ha dovuto accendere un mutuo. La Provvidenza ha regalato un ottimo riavvio dei pellegrinaggi durante il 2022, ma un nuovo stop è arrivato dal 7 ottobre 2023, con lo scoppio del conflitto israelo palestinese.