Si è tenuta, ancora una volta a Bologna, una nuova presentazione dell’ultimo libro pubblicato dalla scrittrice bolognese Emanuela Susmel dal titolo “Matricola 4030: per non dimenticare”, che ha come argomento centrale un evento drammatico della storia italiana recente: l’attentato terroristico alla stazione ferroviaria di Bologna del 2 agosto 1980.
In questi ultimi mesi la giornalista e scrittrice Emanuela Susmel è stata impegnata a presentare il suo libro – testimonianza in diverse occasioni, proprio nella sua città, Bologna, che è stato anche il luogo della strage. La presentazione più recente, quella di venerdì 15 marzo, dove il volume, edito anche in formato digitale e disponibile in versione audiolibro, è stato illustrato nel corso di una serata che si è svolta al Teatro Oratorio Don Bosco, per la rassegna culturale “Scrivi che ti passa …” organizzata dalla Parrocchia San Giovanni Bosco. Il cartellone di questa manifestazione letteraria prevede una serie di incontri con gli autori di libri che affrontano temi di tipo sociale, storico, o comunque di interesse collettivo.
Durante l’evento, oltre all’autrice sono intervenuti: Paolo Lambertini, Vicepresidente dell’Associazione dei Familiari delle Vittime della Strage, e Cinzia Venturoli, docente e storica dell’Università di Bologna. Ospite ancora una volta anche Agide Melloni, l’autista dell’autobus 37, che quel 2 agosto 1980 trasportò in ospedale le persone rimaste ferite durante l’attentato proprio a bordo del bus di linea. La testimonianza diretta dell’autista in servizio quel giorno, contattato dalla scrittrice, ha avuto un ruolo importante nella stesura del libro e nella ricostruzione accurata degli avvenimenti di quella giornata. Tra le tante storie di vittime o di persone che hanno assistito alla strage, molte sono raccontate nel sito dell’Associazione dei Familiari delle Vittime, dove l’autrice si è documentata per avere ulteriore materiale utile ad una fedele ricostruzione della vicenda. Famiglie distrutte dal dolore dietro ai nomi delle 85 persone decedute a causa della bomba esplosa nella stazione centrale, ciascuno con una storia diversa e che merita di essere ricordata.
In “Matricola 4030” il protagonista e narratore in prima persona della storia è un atipico personaggio: l’autobus 37 con matricola 4030. L’idea di umanizzare l’autobus in quanto testimone diretto degli avvenimenti è stato per l’autrice un modo originale per terminare di scrivere una storia ferma da anni, e che doveva necessariamente essere diversa dalle tante pubblicazioni già edite sul tema. Avendo assistito, da bambina, direttamente all’attentato (si trovava in una strada vicina alla stazione con sua madre), Emanuela Susmel ha trovato, con gli anni, il modo di rielaborare questi ricordi ben impressi nella sua memoria scrivendone una pubblicazione dettagliata.
La presentazione del libro è stata l’occasione per contestualizzare, con la professoressa Venturoli, il momento storico in cui si colloca l’esplosione dell’ordigno in stazione, ovvero nel periodo del terrorismo dei primi anni ’80 del Novecento, dove la strage di Bologna è stata purtroppo preceduta da altre, come quella di Piazza Fontana a Milano nel 1969, nel pieno degli Anni di Piombo.
E, come per molti attentati terroristici compiuti in quegli anni, anche per la strage di Bologna la giustizia, dopo tanto tempo, è ancora al lavoro per trovare i colpevoli (sono tre finora le persona condannate in quanto esecutori materiali), ma soprattutto i mandanti, che ancora oggi non hanno un nome.
Per ulteriori approfondimenti, si rimanda ai link degli articoli sul tema già pubblicati da Digitradio: la recensione del libro (https://www.digitradio.it/cultura-e-societa/a-bologna-la-presentazione-del-libro-di-emanuela-susmel-sulla-stage-del-1980/) e la sua presentazione al Circolo Dozza nel dicembre 2023 (https://www.digitradio.it/cultura-e-societa/matricola-4030-per-non-dimenticare-la-presentazione-del-libro-alla-galleria-il-punto/).