(Ritratto dell’ autore Domenico Franceschi a cura di Roberta Piazza)
Dedichiamo il nostro ricordo da Palermo a Domenico Franceschi, per gli amici Nico, scrittore e medico, nativo di Valdagno, in provincia di Vicenza, dove ha operato e vissuto per 90 anni, aprendo lo sguardo al mondo che, insieme alla moglie e compagna di vita, Elda, ha percorso in lungo e largo. Una tensione gioiosa che lo ha condotto anche in Sicilia, lasciando il segno a Palermo, a cui ha donato diverse copie della sua operetta morale in quattro tomi,“Una giornata di Rotello Spanevello”, compiuta per i primi due volumi.
Sensibile ed eclettico, Domenico Franceschi ha coltivato, attraverso la passione per la cultura, l’idea di un “ponte ideale” che abbatte le distanze e crea circuiti virtuosi nell’ accoglienza e nella curiositas verso l’ “altro” da sé. Gli amici degli anni giovanili, ma anche pazienti ed ex colleghi stanno offrendo testimonianze commosse all’uomo e al maestro come il gruppo dei curatori di “R’Unico – Quaderni Valdagnesi” che lo definiscono “mentore degli anni giovanili” e di lui scrivono: “La sua cultura ha illuminato il cammino di tanti con saggezza, passione e profonda umanità. Amico di molti, maestro per tutti, il suo spirito continuerà a vivere nelle opere e nei cuori che ha toccato”. A parziale testimonianza della sua immensa e prolifica sensibilità artistica è un blog che aveva curato fino al 2011 e che riportiamo, insieme a un estratto delle sue riflessioni in occasione della presentazione dell’ opera. Ne emerge un personaggio fortemente eclettico, ironico, appassionato di arte, di filosofia e di letteratura italiana e straniera, influenzato dal clima mitteleuropeo veneto e dai movimenti delle Avanguardie storiche e della Neoavanguardia, spaziando nell’ ammirazione di poeti novecenteschi come Eugenio Montale,Edoardo Sanguineti, Andrea Zanzotto, e di scrittori come Italo Calvino, Leonardo Sciascia e Gesualdo Bufalino. Filo rosso dell’ opera è un sentimento potente per un bisogno di etica nel nostro tempo, dove il termine”morale” trascenda ogni moralismo, interpellando le scelte individuali e collettive, come si evince nella sua affermazione:
“È successo che qualcuno abbia trovato piuttosto curiosa la dizione operetta morale sulla copertina del mio Rotello… In effetti forse operetta stava per operona, ma di certo non la volli un librone etico, semmai in sostanza il mio intento fu quello di seminare in ogni evento in ogni personaggio un fondo esistenziale che si dibatte continuamente tra bene e male. La distinzione serve a salvare gli aspetti pratici dell’esistenza … senza curarsi di quei bordi eterni il rischio è diventare un alieno rispetto a quanto ci sta attorno sia in termini di gestione individuale sia in termini di gestione sociale verso gli altri che non è certamente meno importante della prima…”
Eventi recenti lo avevano purtroppo minato progressivamente nella salute, costringendolo ad accettare il suo crepuscolo con docilità, accompagnato dall’ affetto dei suoi familiari. Al Duomo di San Clemente a Valdagno si celebrerà Sabato 5 ottobre alle ore 10.00 la cerimonia dove chi vorrà potrà porgergli l’estremo saluto.
Blog “Una giornata di Rotello Spanevello”
(Disegno del 1989 di Domenico Franceschi che testimonia lo storico Cinema Teatro Impero nel 1934, successivamente chiuso e adibito a edificio popolare. Nell’immagine ambientata negli anni Trenta una donna con i due suoi bambini si ferma a guardare da posizione angolare marginale sei uomini che si allenano correndo sulla via antistante il teatro).