Laura Gaetini, avvocato matrimonialista di Torino ed esperta di diritto di famiglia, pubblica il suo secondo libro “Un padre su misura” (Araba Fenice edizioni), dopo l’esordio con “Desiderare la donna d’altri” nel 2015.
Una raccolta di biografie-romanzo in cui l’autrice indaga la dimensione familiare di figure
note come Gandhi, Einstein, Stalin, Chanel, Pasolini. Ne svela aspetti poco conosciuti o
ricordati e coglie nelle loro vicende la testimonianza delle difficoltà di essere padri e figli.
Spostando l’attenzione oltre la fama dei personaggi e senza volerne ribaltare il giudizio
pubblico, Laura Gaetini guarda alla loro infanzia, ne romanza il contenuto psichico in modo
del tutto verosimile, per portare luce su quelle zone buie che hanno determinato volontà e
caratteri.
Celebrità e traumi infantili
Vite straordinarie, consegnate alla storia, in cui il rapporto con i propri padri ha influenzato, nel bene e nel male, la formazione e lo sviluppo della personalità. Ne è esempio Stalin, un tempo Iosif Vissarionovic
Dzugasvili, cresciuto tra le botte e i fumi dell’alcol del padre. “La sua è un’infanzia
costellata da eventi traumatici, in cui si radica quel seme d’odio, coltivato per tutta la vita,
che diromperà nel mondo, una volta a capo del Cremlino”, spiega l’avvocato
matrimonialista Gaetini: “Lo stesso germe –aggiunge – che lo trasformerà in un padre
distante, senza premure, sbrigativo e freddo verso i suoi figli, tanto da lasciarli a morire in
mano nemica o da pilotarne le vite condannando all’esilio fidanzati non graditi”.
Ci sono poi figli dai cognomi tanto eccezionali da diventare ingombranti, pesanti come
macigni, trascinati dietro tutta una vita nel tentativo di crearsi un’individualità che sia
propria, senza ombre o riflessi paterni. È il caso di Harilal Gandhi, primogenito di Mahatma
Gandhi. Il figlio della “Grande anima” era arrivato a chiedersi, in punto di morte, se la sua
vita, inconcludente e proclive all’alcol, “non fosse stata – come scrive l’autrice – anche il
frutto avvelenato di un padre così impietoso. Padre di una nazione più che genitore di un
figlio”.
La storia dei figli di Albert Einstein
Il padre della Teoria della relatività, deluso della primogenitura femminile, abbandonò, insieme con la moglie, la figlia Lieserl alle cure di una balia: la bimba morì in tenera età e la vicenda si coprì presto di silenzio.
Il figlio Eduard, invece, sviluppò disordini mentali nel disinteresse del padre, il Genio,
stimato dal mondo, che “ragionava con Freud sull’inumanità di ogni guerra – osserva
l’Autrice – mentre rappresentava il fallimento della paternità, che era come dire, il
‘fallimento di ogni umanità’”: impegnato a salvare quanti più ebrei possibile, portandoli in
America, ma non altrettanto attivo per la sua famiglia, anch’essa oltreoceano intrappolata
nella morsa della guerra.
Padri assenti
La scrittrice ricorda la vita di Coco Chanel che crebbe in condizioni di indigenza,
con un padre venditore ambulante, sempre in viaggio per la Francia, e una madre di salute
cagionevole, ostinata a seguirlo nel suo errare. Viveva senza punti fermi e riferimenti certi,
e alla morte per logoramento della mamma, seguì l’abbandono paterno in un orfanotrofio.
“La ‘regina del lusso’ non accettò mai le sue radici – racconta Laura Gaetini – sul suo passato
inventava storie di fantasia, mescolando il vero e il falso, arrivando a creare l’immagine di
un padre su misura, proprio come per i tailleur che l’hanno resa celebre”.
“Un genitore deve dare radici e ali – sintetizza Gaetini – il cui nuovo lavoro letterario di Laura Gaetini, che vede la prefazione di Mattia Feltri, nasce dall’interesse per la storia e dal desiderio di rileggere le vicende familiari di
personaggi illustri attraverso la sua esperienza di avvocato matrimonialista.
Il libro comprende dieci storie del passato più una contemporanea. Una storia di oggi, che
vede un uomo single, Roberto Spada, diventare padre, prendendo in affido un ragazzo per
poi adottarlo: “È il racconto di un’Italia che viviamo – sottolinea Gaetini – che dà speranza, che ci insegna che nessuno è già genitore e ci mostra che essere padri e, dall’altra parte,
figli, è qualcosa di inesplicabile, di mai facile, ma che si può imparare. Sempre”.