Vocessenza, un termine prismatico, carico di rifrazioni, perfino ossimoriche. Può significare che la voce è “essenza” ma anche che la voce è “senza”, ma senza che? Senza il cantante naturalmente! Alquanto spiazzante, ma l’ideatore di “Vocessenza”, metodo per imparare a cantare senza fatica, Andrea Tosoni, un musicista, cantante, vocal coach e scrittore, intorno al suono ha elaborato una filosofia (anche se dalle impronte seriosamente filosofiche prende un pò le distanze) inzuppata nell’esperienza personale e didattica e imperniata attorno ad un apparente paradosso secondo il quale “il cantante deve mettersi da parte per scoprire la sua voce più autentica”.
Più esattamente ciò che dovrebbe uscire di scena, in una prima fase, è la mente egoica di chi si accinge all’atto cantato pretendendo di poter disporre del controllo dell’emissione vocale. “Vocessenza è prima di tutto un metodo di ascolto, di percezione del proprio corpo e di contatto con lo stesso per migliorare la propria performance a livello di intonazione – spiega Tosoni – ma più che a “fare” insegna a capire che cosa smettere di fare per pemettere a quel che è già dentro di noi di emergere. Si può riscoprire la tecnica innata ripartendo dal respiro che è connaturale ed intrinseco, tanto è vero che quando siamo nati nessuno ci ha detto come avremmo dovuto respirare. Quello che serve al cantante, ma anche all’attore, doppiatore, avvocato, insegnante, a chiunque utilizzi la voce a scopo professionale e non, è ritrovare il contatto e il dialogo con il maestro interiore che la tecnica la conosce già”.
Di qui la sorprendente inversione della logica, o meglio del “sentire” per cui “è cantando in modo corretto che si scopre la tecnica” e non viceversa, non è l’applicazione della tecnica spiegata a livello mentale che fa aprire il canto. La parola chiave nella ripetizione degli esercizi e fonemi di questa innovativa modalità didattica potrebbe essere “interno”, cioè l’allievo non si sbilancia nel fare, nella proiezione esterna del canto sforzando la voce , ma sta fermo, si concentra, passo dopo passo, nella vibrazione interiore del suo suono in armonia con il suo respiro. Mentre oggi si applica l’autotune per regolare l’intonazione o si richiedono alterazioni timbriche in determinati generi musicali, il paradigma di Vocessenza resta la tradizione belcantistica settecentesca italiana e la regola “aurea” è far uscire la voce su un flusso d’aria costante.
La Via della Voce
Addentrandosi in confini abbastanza misteriosi, Tosoni ha scritto, fra gli altri libri, “La Via della Voce” che giunge ora alla seconda edizione totalmente rinnovata e che supera, rispetto alla prima versione, la cifra criptica ed ermetica. Permane la simbologia dell’antichissima dottrina sapienziale del Tao (che significa Via) e dell’insegnamento di Lao Tzu sulla complementarietà ed equilibrio fra gli opposti Yin (voce spaziale di testa femminile) e Yang (voce materica di petto maschile), sull’apparente molteplicità degli esseri e sull’esistenza di un’unica sorgente, principio della creazione. Allo stesso modo il teosofo austriaco Rudolf Steiner, citato nel saggio, affermava nel testo intitolato “L’Essenza della Musica ” che “Ascoltando il suono che tutto comprende, l’uomo conosce tutta la creazione e nei suoni armonici superiori di quel suono conosce il corso evolutivo della creazione sui gradini della molteplicità”. Una vibrazione unica originaria pervade l’universo, compone, ogni suono, ogni voce e “la bellezza della vita – commenta Tosoni – sta nel vedere che noi siamo parte di un qualcosa che è infinito, incontrollabile”. Tanto quanto affascinante è la struttura del suono ed il suo dipanarsi nell’onda radiante degli “armonici”. “Gli armonici – precisa ancora il maestro – sono la materia vibrante costitutiva di ogni singolo suono. Ogni nota che noi emettiamo, che sia parlata o che sia cantata, non è una nota singola come il nostro orecchio ci farebbe sentire ma è la risultante di una combinazione infinita di suoni dei quali sentiamo solo il primo, quello che ha il volume più forte detto “primo armonico”, ma non avvertiamo l’alone dei suoni, il riverbero sottile che si propaga come i cerchi concentrici di un sasso caduto nell’acqua. Tutto ciò che vibra risponde ad una regola matematica, ad una sequenza numerica che Pitagora ci ha tramandato insieme all’indicazione che studiando il monocordo si potrebbero comprendere i segreti dell’universo. Tutt’altra cosa è prendere la meravigliosa e caleidoscopica creazione e decidere che fra il Do1 ed il Do2 (due note che distano di un’ottava) ci debbano essere 12 scalini equidistanti che vanno a creare i semitoni, quando in natura non è così: solo con delle importanti approssimazioni possiamo ritrovare le sfumature degli armonici nelle nostre scale. In definitiva, ciò che voglio portare nel mio libro è una sorta di consapevolezza sonora aiutando il lettore nell’ascolto di ciò che è per raggiungere il suo vero suono, potenzialità e pienezza dello strumento vocale”.
La diretta del 7 dicembre
Molti contenuti gratuiti, fruibili da ogni interessato, si trovano nel Canale Youtube del maestro e in “Il Podcast della Voce e del Canto“, da lui stesso curato, ma un evento molto speciale si prepara per il prossimo 7 dicembre: dalle 10 alle 12 vi sarà un webinar in diretta simultanea su tutte le piattaforme di Andrea Tosoni (Facebook, Instagram, Youtube) per dare voce, è il caso di dire, alla testimonianza di alcuni cantanti lirici professionisti allievi di Vocessenza che porteranno la loro esperienza e credibilità in favore di una proposta didattica in controtendenza (non intenzionale) con quanto viene insegnato nei Conservatori. Tra gli altri vi saranno di Eloisa Deriu, cantante del Coro Lirico di Firenze, e di Pietro Simone, cantante lirico del Teatro Nazionale dell’Opera di Oslo. “Desideravo un approccio diverso, in cui frasi come “mettere” o “lanciare” il suono non fossero una vuota sintesi di sensazioni controllate meccanicamente”, afferma Eloisa mentre Pietro aggiunge che “Il percorso Vocessenza ha offerto molto più di una semplice formazione vocale”. “E’ la prima volta che verrà detto che questo metodo funziona anche nell’ambiente lirico – puntualizza Andrea Tosoni – ma l’intento non è porsi in contraddizione con gli altri insegnamenti, ma piuttosto poter dire e dimostrare che quando il canto va oltre la tecnica “imposta” e diventa un’espressione autentica, qualcosa di straordinario accade”. E, forse, un’altra delle rifrazioni possibili di Vocessenza è l’ingresso in punta di piedi di fronte all’integrità del prodigioso enigma della voce umana.