Dal 23 novembre 2023 al 4 febbraio 2024 al Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna – in Strada Maggiore 34 – sarà possibile visitare gratuitamente la mostra In arte, Milva, dedicata alla cantante, realizzata con il patrocinio del Comune di Bologna e promossa da Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna.
L’allestimento nasce dall’accordo siglato dal Rettore dell’Università di Bologna, Giovanni Molari, e dalla professoressa Martina Corgnati, figlia di Milva, al fine di valorizzare e condividere il percorso intriso di musica, teatro, cinema e impegno politico.
L’artista, all’anagrafe Maria Ilva Biolcati, è stata protagonista di mezzo secolo di storia italiana. Partita da Goro (FE) è giunta al Piccolo Teatro di Milano, passando per Parigi, la Germania, la Grecia, il Giappone.
Come cantante ha anche partecipato al Festival di Sanremo; è stata sulle copertine dei rotocalchi ma ha anche lavorato con Luciano Berio; “Milva la rossa” è poi stata l’emblema della canzone politica impegnata. Ha poi ridato importanza alla tradizione popolare interpretando, al contempo, le canzoni di Vangelis, compositore di colonne sonore e musica elettronica. Ha poi interpretato svariate canzoni di Franco Battiato, oltre a essere la protagonista degli spettacoli di Giorgio Strehler.
La mostra In arte, Milva non trascura la poliedricità dell’artista e presenta, per la prima volta, parte del lascito donato dalla figlia Martina Corgnati alla Biblioteca delle Arti dell’Università di Bologna: una selezione di spartiti e dei testi di scena, le stampe relative a servizi fotografici, i telegrammi e le lettere da parte di vari mittenti; la collezione di vinili, cd, VHS e dvd incisi da Miva.
Sul catalogo a corredo dell’esposizione si leggono le parole di Martina Corgnati: «L’archivio intero di mia madre, le fotografie, la discografia, i nastri, i progetti, tutti i carteggi, la rassegna stampa, i manifesti, tutti i premi e i riconoscimenti, compresi i dischi d’oro che ha ricevuto nel corso della sua carriera, le cartoline e tutti i materiali che possono risultare utili per costruire i passaggi della sua lunga e complessa vicenda professionale, sessantun casse in tutto, sono stati da me donati all’Università di Bologna, e affidati all’attenta e sollecita cura di Gianmario Merizzi, Coordinatore gestionale di biblioteca ARPAC – Settore Biblioteca delle Arti, che ringrazio di cuore per la passione e la competenza che ha investito nel complicato lavoro di ordinamento e classificazione di materiali così diversi (https://arti.sba.unibo.it/chi-siamo/archivio-milva). Sono convinta che l’università sia il luogo migliore, forse l’unico, dove un patrimonio di competenze e valori culturali possa essere trasferito da una generazione all’altra, acquistando così nuove prospettive di lettura e nuovi significati. Questa mostra, a cura di Anna Maria Lorusso e di Lucio Spaziante, che tengo a ringraziare, è il primo esempio di produzione culturale resa possibile da questa donazione, cioè, come io la intendo, costruzione di alleanze e trasformazione della memoria in progetto».
Al termine della mostra, in febbraio 2024, questo archivio verrà reso visibile agli studiosi mentre il catalogo e l’inventario, realizzati in collaborazione con il Polo bolognese SBN e con Archivi ER – Sistema informativo partecipato degli archivi storici in Emilia-Romagna, sono accessibili da subito.
La mostra è stata allestita nelle seguenti tre differenti stanze, in cui sono esposte – ciascuna narrante diverse prospettive – alcune delle onorificenze italiane e straniere ricevute, alcune recensioni a dischi e spettacoli, le locandine e i programmi di sala, i materiali promozionali, nastri e bobine con registrazioni audio:
Stanza 1 – La vita: un racconto visivo delle varie identità ed etichette attribuite nel tempo all’artista (Pantera di Goro, Piaf italiana, Lady Brecht, Milva la Rossa…), fino alla sua posterità, in qualche modo rappresentata dal francobollo che le è stato dedicato, annullato a Goro il 18 novembre 2022. Accanto alla narrazione visiva della sua biografia, viene poi ricostruita una vetrina di rassegna stampa, dove saranno esposti alcuni giornali che, coi loro titoli, hanno definito Milva.
Stanza 2 – Le arti di Milva: i vari “mondi” artistici di Milva: anzitutto quella della musica (pop, musica “colta”, popolare) e quello del teatro, ma anche mondi frequentati con minor continuità, come quello televisivo e quello cinematografico.
Stanza 3 – Il mondo di Milva: dimensione internazionale dell’artista, con un focus sull’Europa (con Germania, Francia e Grecia) e uno sul Giappone, con locandine, dischi, classifiche, biglietti di estimatori illustri, da Sarkozy al Ministro della Cultura francese.
I visitatori potranno seguire il percorso di visita (e continuare l’esperienza fuori dal museo) con una playlist musicale su Spotify intitolata In arte, Milva, scaricabile sul proprio device.
Infine domenica 4 febbraio 2024 alle ore 17.30 i curatori Anna Maria Lorusso e Lucio Spaziante dialogano con Martina Corgnati nell’incontro In arte, Milva… tra racconto e realtà.