
Bridget Jones è tornata. Fa impressione anche solo pensarlo, ma sono passati quasi 25 anni dal primo film, diventato un cult generazionale. Tratto dall’omonimo libro di Helen Fielding, a sua volta ispirato alla rubrica che la giornalista e scrittrice aveva prima su “The Indipendent” e poi su “The Daily Telegraph”, si tratta ormai di un vero e proprio franchise, sia letterario che cinematografico. Bridget Jones ce l’aveva fatta, era diventata la signora Darcy, ma ora Mark non c’è più, è rimasto ucciso in una missione umanitaria in Sudan e lei è costretta a destreggiarsi ormai da anni tra il dolore per il lutto e l’esigenza di crescere nel miglior modo possibile i loro figli, Billy e Mabel. Per uscire dal limbo emotivo e cercare di far ripartire la propria vita, accetta di iscriversi a Tinder, dove inizia una fitta conversazione con il giovanissimo e aitante Roxster. Anche il nuovo insegnante di Billy, però, il signor Walliker, sembra osservarla con interesse da una certa distanza. “BRIDGET JONES – UN AMORE DI RAGAZZO” – dal 27 febbraio al cinema – è il quarto capitolo per la serie di film dedicati a Bridget Jones, personaggio iconico e in cui tutte le donne, e non solo, si sono riconosciute almeno una volta nella vita.
Renée Zellweger in tutti questi anni non ha mai smesso di credere in questo personaggio e l’ha portata sul grande schermo con grande passione e professionalità oltre che rispetto. Senza dimenticare il mitico pigiama di flanella e i mutandoni della nonna, in questo capitolo della maturità Bridget Jones riflette sull’esistenza, sulla caducità della vita umana, sull’importanza dei ricordi e dei legami. Il tutto avviene senza censurare il proprio linguaggio, spesso irresistibilmente sboccato, e la propria goffaggine, che l’ha resa vicina a tanti spettatori, perché non è una donna perfetta, ma una persona vera, con tanti difetti e mancanze. Per la regia di Michael Morris, nel cast troviamo Hugh Grant, Colin Firth, Leo Woodall, Chiwetel Ejiofor, Emma Thompson, Isla Fisher, Nico Parker, Josette Simon.