Sono ben 30 gli spettacoli in cartellone che per la nuova stagione di Prosa del Teatro Comunale Claudio Abbado, tra ottobre 2024 e maggio 2025, porteranno a Ferrara i volti più noti del teatro e più amati dal pubblico: Ambra Angiolini, Sonia Bergamasco, Andrea Pennacchi, Rocco Papaleo, Stefania Rocca ma anche Tullio Solenghi, Maria Paiato, Giacomo Poretti, Federico Buffa, Moni Ovadia, Michele Placido, Antonio Albanese e molti altri.
La campagna abbonamenti ha preso il via il 27 maggio 2024, mentre dal 2 settembre 2024 saranno in vendita i biglietti singoli di tutti gli spettacoli. La stagione di Prosa è realizzata dalla Fondazione Teatro Comunale di Ferrara con il sostegno del Comune di Ferrara e Multicopia come sponsor tecnico.
La Cultura è il tessuto dei sogni
“Il Teatro Comunale di Ferrara è un presidio culturale importante – ha detto l’assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli -. In questi anni abbiamo dimostrato che con la passione si ottengono risultati straordinari. Il Teatro Claudio Abbado ha saputo in questi anni investire sul futuro,. E con la nuova stagione di Prosa continuerà a farlo, prestando attenzione alla formazione del suo pubblico”. “Tutto qui funziona alla perfezione, a Ferrara si possono realizzare i sogni – ha detto Michele Placido, riferendosi alla sua opera ‘Passio Christi’, realizzata ai tempi del Covid tra le mura del teatro e per le strade della città. Il presidente della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara debutterà nella prossima stagione di prosa 24|25 a Ferrara con il suo spettacolo “Trilogia di un visionario”, in cui Placido “conduce il pubblico attraverso il labirinto delle sfumature umane, mettendo in luce il genio di Pirandello nel penetrare le complessità della psiche umana”.
“Negli anni abbiamo costruito un teatro aperto alla città – ha raccontato Marcello Corvino, direttore artistico della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara – . La Nuova Stagione di Prosa continua a guardare al presente e al futuro: trenta spettacoli – sei in più rispetto alla stagione conclusa -, di cui 15 della stagione Extra, che abbracciano i nomi più importanti e conosciuti del teatro: Ambra Angiolini, Sonia Bergamasco, Andrea Pennacchi, Rocco Papaleo, Tullio Solenghi, Maria Paiato e tanti altri”.
“ Il teatro è l’unico luogo in cui l’intelligenza artificiale non può intervenire perché ha bisogno di persone vive – ha detto Moni Ovadia, direttore generale della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara -. Il teatro non soccombe alle guerre, perché è un luogo di verità per gli uomini. Mi piace ricordare le parole di Gigi Proietti: “Viva il teatro, dove tutto è finto ma niente è falso””.
Il cartellone della Stagione 2024-2025
L’ouverture spetterà a “La locandiera”, classico goldoniano interpretato da Sonia Bergamasco, in scena dal 25 al 27 ottobre 2024. “Siamo davanti al primo testo italiano con protagonista una donna – spiega il regista Antonio Latella -, ma Goldoni va oltre, scardina ogni tipo di meccanismo, eleva una donna formalmente a servizio dei suoi clienti a donna capace di sconfiggere tutto l’universo maschile, soprattutto una donna che annienta con la sua abilità tutta l’aristocrazia”.
Il 29 ottobre Andrea Pennacchi torna al Comunale di Ferrara con “Una piccola Odissea”. L’attore ha pensato di restituire il sapore di racconto orale proponendo una versione a più voci del poema di Ovidio, che possa dare il giusto peso anche alla ricca componente femminile e al ritorno vero e proprio.
Il 3 novembre, Ferrara ospita “Vita bassa”, la guida di Giorgia Fumo alla scoperta della vita dei millenials, i nuovi adulti che si barcamenano con le briciole lasciate dai loro predecessori.
L’8 novembre Max Giusti si mette nei panni del Marchese del Grillo e porta al Teatro Abbado “Bollicine”. Pronto a dire le sue verità più scomode, racconta al pubblico quello che nella vita di tutti i giorni non direbbe nemmeno al suo migliore amico.
Il 12 e 13 novembre il Teatro Comunale accoglie il musical “Grease”. A portarlo in scena è un affiatato gruppo di diciotto giovani performer della Compagnia della Rancia che, attraverso i linguaggi del canto, della danza e della recitazione, dà nuova luce a personaggi diventati icone generazionali.
Dal 15 al 17 novembre “Ciarlatani”, con Silvio Orlando, racconta la storia di due personaggi legati al mondo del cinema e del teatro. Anna Velasco è un’attrice alla ricerca del personaggio che la farà trionfare, Diego Fontana è un regista di successo di film commerciali. Due personaggi collegati dalla figura del padre di Anna, regista di culto degli anni Ottanta, scomparso e isolato dal mondo.
Il 10 dicembre Drusilla Foer porta a Ferrara “Venere nemica”, una dea che oggi vive a Parigi, dove, lontano dall’Olimpo e dai suoi parenti capricciosi e vendicativi, può permettersi di essere imperfetta.
Il 19 dicembre Elio è protagonista di “Quando un musicista ride”, regia e drammaturgia di Giorgio Gallione. Uno spettacolo per giocare e ridere con la musica e le canzoni, impresa facile per Elio e la sua band di giovanissimi virtuosi.
Dal 20 al 22 dicembre Gianni Fantoni, porta in scena “Fantozzi. Una tragedia”, regia di Davide Livermore. Fantozzi, Fracchia, Krantz, e poi la moglie Pina, la figlia Mariangela, i colleghi Fracchia, Filini, Calboni, la signorina Silvani sono maschere di una rinnovata commedia dell’arte, con cui Paolo Villaggio ha dato voce a una categoria umana oscillante tra opportunismo e cattiveria, tra piaggeria e violenza, tra disincanto e feroce arrivismo.
Il 15 gennaio Claudio Casadio propone “L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi”. Grazie alla mano dell’illustratore Andrea Bruno e alla collaborazione con il Lucca Comics, lo spettacolo funziona con l’interazione continua tra teatro e fumetto animato. Sogni, incubi desideri ed errori di una vita tutta sbagliata trasformano la scenografia e il teatro drammatico in un caleidoscopio di presenze.
Dal 17 al 19 gennaio Stefania Rocca, che cura anche regia e adattamento, porta in scena un dramma classico ma attuale, “La madre di Eva”, dal romanzo di Silvia Ferreri. Un ragazzo nato in un corpo femminile in cui si sente prigioniero intende intraprendere un percorso di transizione per raggiungere finalmente la serenità e una madre non vuole vedere, vede ma non comprende, non capisce ed alla fine accetta.
Il 20 gennaio è tempo de “Elena, la matta” con Paola Minaccioni. Elena Di Porto era un’abitante del ghetto di Roma, nata nel 1912 da un’umile famiglia ebraica, dal carattere particolare: dichiarata pazza dal regime, non lo era affatto.
Dal 24 al 26 gennaio arriva “L’ispettore generale” di Nikolaj Gogol, adattamento e regia di Leo Muscato. Rocco Papaleo porta all’Abbado la divertente commedia satirica che si prende gioco delle piccolezze morali di chi detiene il potere.
Dal 31 gennaio al 2 febbraio debutta in Prima nazionale “Trilogia di un visionario” di Michele Placido. Un viaggio emozionante nel mondo visionario di Luigi Pirandello, che abbraccia tre delle opere più iconiche del grande drammaturgo italiano: Lettere a Marta, L’uomo dal fiore in bocca e La carriola. La sua visione regala al pubblico un’opportunità rara: immergersi nelle profondità dell’animo umano attraverso le parole incisive e intrise di pathos dello scrittore premio Nobel.
Il 4 e 5 febbraio va in scena “Condominio mon amour”, di e con Giacomo Poretti e Daniela Cristofori e di Marco Zoppello. Da oltre 30 anni, il custode Angelo svolge il proprio lavoro con dedizione all’interno di un condominio della “Milano-bene”. Quand’ecco che irrompe nella sua vita un imprevisto. Caterina, un’affascinante signora attraversa di volata l’atrio, spalanca la porta d’ingresso e si para di fronte a lui per annunciargli che è licenziato. La sua presenza non è più richiesta e verrà presto sostituito da un’app.
Dal 7 al 9 febbraio Valter Malasti e Anna Della Rosa sono “Antonio e Cleopatra”. Protagonisti delle grande tragedia scritta da William Shakespeare tra il 1607 e il 1608. L’opera, come ci suggerisce Gilberto Sacerdoti, è un prisma ottico: “Visto di fronte è la storia di amore e di politica narrata da Plutarco. Visto di sbieco ci spinge a decifrare “l’infinito libro di segreti della natura”.
Il 10 febbraio arriva “Chi è di scena. Dialogo tra un cantautore e uno specchio”, con Ron e Marco Caronna. Comincia così un dialogo cantato, una forma di teatro canzone, un recital inedito che porta in giro le parole e le canzoni di Ron.
Il 13 febbraio Paolo Crepet propone “Mordere il cielo”. Viviamo tra nuove guerre, migrazioni di massa, povertà che si ammassano nelle grandi città, vecchie e nuove droghe dilagano, ansie e angosce trovano insuete espressività. Per tornare a “mordere il cielo” occorre ritrovare il coraggio di nuove eresie, rinnovare ribellioni per inseguire le nostre unicità, diffidando di quella grigia normalità dietro la quale si nasconde il sinistro rumore della neutralizzazione dell’anima.
Dal 14 al 16 febbraio è in scena “Boston Marriage” di David Mamet con Maria Paiato, Mariangela Granelli, Ludovica D’Auria e la regia di Giorgio Sangati. Stati Uniti, fine Ottocento, un salotto, due dame e una cameriera. Tutto farebbe pensare a una trama convenzionale, un incontro tra amiche un po’ affettate, ma alla forma non corrisponde la sostanza: nella conversazione dal vocabolario ricercato fioccano volgarità e veniamo a sapere che le due sono state un tempo una coppia molto affiatata. L’espressione «Boston Marriage», infatti, era in uso nel New England a cavallo tra il XIX e il XX secolo per alludere a una convivenza tra donne economicamente indipendenti da uomini.
Dal 7 al 9 marzo arriva “Sior Todero Brontolon” di Carlo Goldoni, con Franco Branciaroli. Non è raro incappare in un “brontolòn” come il Todero di Goldoni che precedeva la commedia racchiudendo queste riflessioni nelle note intitolate “L’autore a chi legge” stupendosi di come un lavoro incentrato su un personaggio tanto odioso e negativo potesse aver ricevuto dal pubblico un tale successo.
L’11 e 12 marzo Antonio Albanese è in scena con “Personaggi”. La realtà diventa teatro attraverso Epifanio, L’Ottimista, il Sommelier, Cetto La Qualunque, Alex Drastico e Perego, maschere e insieme prototipi della nostra società, visi conosciuti che si ritrovano nel vicino di casa, nell’amico del cuore, in noi stessi.
Dal 14 al 16 marzo Galatea Ranzi è “Anna Karenina” di Lev Tolstoj. Una delle storie più belle del mondo messa in scena da un cast di livello che parte da una delle migliori attrici italiane per il ruolo di Anna e la regia di Luca De Fusco.
Il 18 marzo il Comunale ospita “La storia cantata di Maradona e Mercedes Sosa”, uno spettacolo di e con Cosimo Damiano Damato e con Simona Molinari. Hasta Siempre Maradona y Mercedes. Un dialogo visionario fra Diego Armando Maradona e Mercedes Sosa. La Negra y El Pelusa rivelano il loro genio, l’arte e allo stesso tempo i valori, i sentimenti, le lotte, le vittorie e le sconfitte. L’immortalità.
Dal 4 al 6 aprile Valerio Binasco, che cura anche la regia, porta a Ferrara “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello. Nella storia di questa famiglia spezzata, Binasco ritrova gli elementi che caratterizzano la propria poetica: arte e vita, umanità e maschere si fondono in un nucleo di interrogativi e riflessioni sul valore della rappresentazione e della nostra identità.
Il 9 aprile Federico Buffa ritorna al Teatro Comunale con “RivaDeAndrè”. È il 14 settembre del 1969, dopo una partita a Genova di un Cagliari che proprio quell’anno avrebbe vinto l’unico, storico scudetto. Gigi Riva va a trovare Fabrizio De André nella sua casa di Genova. Sembra un incontro tra due mondi lontanissimi e invece, nel silenzio che caratterizza la prima parte della serata, scorrono i pensieri di due randagi che, in campi e in modi diversi, hanno sempre scelto di stare dalla parte degli altri randagi…
Dall’11 al 13 aprile Ambra Angiolini è “Oliva Denaro”, dal romanzo di Viola Ardone, regia e drammaturgia di Giorgio Gallione. Franca Viola, a metà degli anni ’60 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto “matrimonio riparatore”. Il romanzo prende spunto da quella vicenda, la evoca e la ricostruisce. All’inizio Oliva è una quindicenne che nell’Italia di quegli anni, dove la legge stabiliva che se l’autore del reato di violenza carnale avesse poi sposato la “parte offesa”, avrebbe automaticamente estinto la condanna, cerca il suo posto nel mondo. E, in un universo che sostiene che “la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia”, Oliva ci narra, ormai adulta, la sua storia a ritroso, da quando ragazzina si affaccia alla vita fino al momento in cui, con una decisione che suscita scandalo e stupore soprattutto perché inedita e rivoluzionaria, rifiuta la classica “paciata” e dice no alla violenza e al sopruso.
Dal 25 al 27 aprile Tullio Solenghi – che cura anche la regia – porta in scena “Pignasecca e Pignaverde” di Emerico Valtinetti. Una commedia degli equivoci dalla drammaturgia elaborata e ambiziosa, incentrata su un tema classico del teatro comico: l’avarizia. Un piccolo Molière “alla genovese”.
Dal 2 al 4 maggio è in scena “Moby Dick” di Herman Melville. La storia di un’ossessione epica che ha la fisionomia di una tragedia shakespeariana, tale è il senso drammatico dei suoi personaggi. Moby Dick non è una balena, è una condanna, una maledizione che diventa sfida tra uomini. Con Moni Ovadia e cast in via di definizione, adattamento di Micaela Miano, regia di Guglielmo Ferro.
Il 20 e 21 maggio arriva al Teatro Comunale “La più strana delle meraviglie”, scritto e diretto da Roberto Mercadini. L’attore e divulgatore parlerà di Shakespeare con le frasi che lui ha usato per parlare di tutti noi. Quelle frasi che sembrano già dire ogni cosa. E di fronte alle quali si pensa, a volte, “il resto è silenzio” (che, per l’appunto, è un’altra frase di Shakespeare).
Dal 23 al 25 maggio Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Sarai O’Gara, Benjamin Reber, Hajo Schüler, Mats Süthoff e Michael Vogel chiudono la stagione con “Hokuspokus”. Lo spettacolo nasce dal concetto di creazione per arrivare a raccontarci la storia di una vita.
Teatro No Limits
L’accesso alla cultura è un diritto di tutti. Teatro No Limits nasce proprio per garantire questo diritto e accrescere la fruizione del patrimonio culturale da parte degli spettatori non vedenti e ipovedenti, ciò è possibile grazie alla realizzazione di supporti audiodescrittivi. Gli spettacoli della Stagione di Prosa 24|25 audiodescitti saranno: La Locandiera, Antonio e Cleopatra, Boston Marriage e Hokuspokus
Per informazioni e vendite: biglietteria@teatrocomunaleferrara.it, 0532.202675. Biglietti acquistabili anche sul sito del Teatro che su Vivaticket.