
Pierre e sua moglie Cléa conducono un’esistenza tranquilla in una piccola città di provincia. Lui è un insegnante, mentre lei gestisce un negozio di ottica. La coppia ospita Belle, la figlia di un’amica. La loro vita viene completamente stravolta quando la ragazza viene trovata morta nella loro casa. Poiché Pierre era l’unico presente nell’abitazione al momento della tragedia, diventa l’unico sospettato. Subisce interrogatori umilianti dalla polizia, l’ostracismo dei colleghi e l’ostilità dei residenti della cittadina, dove tutti sanno tutto. Perché la domanda sulla bocca di tutti è la stessa: chi ha ucciso Belle? Questo e molto altro è “Il caso Belle Steiner” di Benoît Jacquot nelle sale italiane dal 13 marzo con Europictures. Sono diverse le tematiche affrontate, tra cui la presunzione di innocenza, il processo mediatico, il giudizio popolare e come un evento straordinario possa sconvolgere la vita di un uomo comune, raccontando tutto attraverso lo stile del film noir.
Tratto dal romanzo “La morte di Belle” di Georges Simenon, scrittore belga e noto giallista tradotto in 47 lingue con 550 milioni di copie vendute in tutto il mondo, il film vede protagonisti Guillaume Canet (“Sette uomini a mollo”, “Asterix e Obelix – Il Regno di Mezzo”, “Le Déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta”, “Le occasioni dell’amore”) e la pluripremiata attrice Charlotte Gainsbourg (“Nuovomondo”, “L’arte del sogno”, “Antichrist”, “Melancholia”, “Nymphomaniac”) nei panni di Pierre e Cléa.