Don Carlo ed Elisabetta sono coetanei e rispettivamente eredi dei reali di Spagna e Francia: siamo quindi nel XVI secolo. I due sono promessi sposi per portare la pace tra i loro Paesi: si conoscono, si innamorano, ma ecco che ancor prima del loro matrimonio scoppia la pace tra Spagna e Francia, che nel frattempo hanno cambiato gli accordi. A sposare Elisabetta non sarà Don Carlo, ma suo padre Filippo II, divenuto vedovo già in due occasioni. Nel frattempo Don Carlo è chiamato anche a difendere la popolazione fiamminga dalla dura politica del padre, per nulla libertaria. Si acuisce così il livore di Carlo verso Filippo II che teme un amore tra il figlio ed Elisabetta e decide di farli sorvegliare. Arriverà anche un inganno, in cui si proverà a far credere a Carlo di trovarsi di fronte all’amata Elisabetta in una festa nella quale, invece, sotto le vesti della regina ci sarà la principessa di Eboli. Don Carlo difenderà il popolo fiammingo minacciando il padre con una spada, venendo fermato solo dall’amico Rodrigo.
A quel punto la situazione precipita: Carlo e Rodrigo sono ormai condannati alla morte, mentre la Eboli, che non ha accettato il rifiuto di Carlo, prova a far credere a Filippo che tra Elisabetta e Carlo vi sia una relazione, ma dovrà ammettere la sua colpa. Rodrigo si addossa tutta la responsabilità della sommossa nelle Fiandre, in modo da salvare l’amico Carlo e il futuro della Spagna. In un colpo di archibugio, viene ucciso pertanto Rodrigo, mentre il popolo avanza una rivolta affinché venga liberato don Carlo, rinchiuso in una prigione da Filippo. Una volta liberato, davanti alla tomba del nonno Carlo V, il giovane erede di Spagna si abbraccia per l’ultima volta con Elisabetta: quel momento tuttavia viene colto di sorpresa da Filippo, che minaccia una doppia vendetta. Ecco però che dalla tomba emerge proprio Carlo V, creduto morto fino a quel momento, che porta via il nipote ripetendo che “solo in cielo si può trovare pace”.
La Prima della Scala 2023 in diretta su Rai1 e RaiPlay giovedì 7 dicembre dalle 17.45 avverrà con “Don Carlo” di Giuseppe Verdi, diretto da Riccardo Chailly e con la regia teatrale di Lluis Pasqual. Il collegamento con la Scala di Milano si apre sulla rete ammiraglia alle 17:45, mentre il sipario del teatro si alza alle 18. L’opera, in quattro atti, viene trasmessa in tv in due parti: la prima, dalle 17:45 e fino alle 20:15, quando la linea passerà al Tg1 per l’edizione serale che inizierà eccezionalmente alle 20:20 e durerà solo 10 minuti. A condurre la parte televisiva prima dell’inizio dell’opera e nei suoi intervalli ci sono Milly Carlucci e Bruno Vespa, con collegamenti di Serena Scorzoni dal foyer.