Duecentocinquantacinque anni fa, il 5 gennaio 1770, il genio in fieri Wolfgang Amadeus Mozart si esibisce per la prima volta al Teatro Filarmonico di Verona. Secondo le biografie è stata quella la prima volta in Italia. Il 7 gennaio 1770 a pochi giorni dal suo quattordicesimo compleanno suona l’organo a canne di tipo barocco gelosamente conservato nella chiesa di San Tomaso Becket, nota come Chiesa di San Tomaso Cantuariense. E martedì prossimo, 7 gennaio, la stessa location ospiterà per la serata “Il giovane Mozart. Le ispirazioni di un genio” la concertista polacca Magdalena Malec che si cimenterà con il prezioso strumento. Un cimelio storico che secondo la tradizione conserverebbe anche le iniziali incise dallo stesso musicista. Posti esauriti già da giorni.
L’evento fa parte della sesta edizione del festival dedicato a Mozart che si inaugura oggi al Teatro Filarmonico di Verona nella Sala Maffeiana. I numeri spiegano meglio delle parole lo sforzo che i promotori (il Comune, la Fondazione Cariverona, l’Accademia filarmonica e la Fondazione Arena) in collaborazione con 28 enti partner hanno profuso a conferma del sodalizio tra la città e il genio salisburghese. Quarantatre eventi saranno ospitati in diciannove location. I tradizionali appuntamenti concertistici saranno arricchiti quest’anno da eventi culturali come cinema, danza, reading, visite guidate. Stasera si comincia con il concerto del Rosso Verona Baroque Ensemble, fondato nel 2021 dal violinista Pietro Battistoni all’Aja. Nel riferimento del nome scelto dal gruppo al marmo proveniente dai monti Lessini è già espresso con chiarezza l’intento dei giovani musicisti: non lasciarsi sopraffare dallo scorrere del tempo ma riscoprire e condividere un repertorio musicale che dal passato arriva ai contemporanei con eleganza e nobiltà. In apertura omaggio a Girolamo Salieri con una sinfonia per clarinetto e quartetto d’archi.
Tra i pregiati eventi culturali si segnala giovedì 16 gennaio alle 18:00 presso il Palazzo Erbisti dell’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere il concerto in prosa “Mozart e la pioggia”, occasione per scoprire l’opera e l’autore francese Christian Bobin quasi sconosciuto in Italia. Margherita Sciarretta (voce recitante) e Carlotta Bellotto (soprano) accompagnate al pianoforte da Federico Donadoni coinvolgeranno il pubblico nel rapporto tra musica e letteratura.
A chiusura della manifestazione domenica 2 febbraio doppio appuntamento. Alle 10 concerto di campane alla veronese. Saranno proposti dalla scuola campanaria Verona ETS brani tradizionali e brani di Mozart adattati per poter essere eseguiti con campane accordate secondo la scala diatonica maggiore, sistema di suono sviluppato a Verona nel 1776 con campane in grado di ruotare di 360°.
Alle 16 gran finale con il concerto – evento culturale “Là ci darem la mano”, incontro tra musica e pittura del Settecento nella chiesa di San Domenico al Corso.
Il programma completo del festival è consultabile al link